Il cliente di un supermercato ha denunciato sui social l'assurda scusa del cassiere che non ha dato i 2 centesimi di resto.
Eccoci qui a raccontare una nuova disavventura di un cliente all'interno di un supermercato. Questa volta non si tratta di una truffa o un inganno vero e proprio. Bensì di una leggerezza del cassiere che ha dato fastidio al cliente del punto vendita. Francesco, il protagonista della nostra storia, è andato al supermercato a comprare una pizza e una birra per una serata a casa. Il prezzo totale da pagare è 7,28 euro.
Francesco, quindi, porge al cassiere 7,30 euro in contanti e, in cambio, riceve soltanto lo scontrino fiscale. Il cassiere, quindi, procede a servire il cliente successivo ma Francesco non se ne va e resta fermo davanti alla cassa. "Serve qualcosa?", chiede il cassiere. Francesco, quindi, fa notare al cassiere che deve ricevere i 2 centesimi di resto come indicato sullo scontrino. A quel punto, arriva in supporto del cassiere un altro dipendente del supermercato che cerca di mettere le cose in chiaro ma, invece, peggiora ancora di più la situazione.
2 centesimi di resto: la scusa del cassiere
Il secondo cassiere spiega a Francesco che, di solito, il supermercato tende sempre ad approssimare gli importi finali. Una scelta legittima che è prevista dalla legge. Tuttavia, l'approssimazione deve essere segnata sullo scontrino. Se sul documento fiscale c'è scritto che il cliente ha diritto a 2 centesimi di resto, il cassiere deve darglieli. Ovviamente, dopo le rimostranze di Francesco, sono stati subito trovati i due centesimi e il cliente è uscito dal supermercato con il resto dovuto. "In che razza di Paese stiamo vivendo?", si sfoga Francesco sui social. Il cliente afferma che il supermercato deve dare il resto a X,99 o X,98.
Tuttavia, qui, la situazione è un tantino diversa. Infatti, la legge ha reso obbligatorio l'arrotondamento ai 5 centesimi per eccesso o per difetto quando il pagamento avviene in contanti. Il motivo di questa scelta è da collegare al fatto che dal 2018 non vengono più immesse in circolazione monetine da 1 e 2 centesimi. Non è chiaro il motivo per il quale questo supermercato non applichi l'arrotondamento sullo scontrino fiscale ma soltanto a voce. In questo modo, il punto vendita contravviene alla legge. Per questo, Francesco ha fatto più che bene a esigere i 2 centesimi di resto. Non è stato affatto tirchio ma ha saputo far valere un suo diritto da consumatore. Come afferma lui stesso, si tratta di una questione di onestà e correttezza.