A Milano la situazione è sempre più invivibile: riceviamo e pubblichiamo la lettera inviataci da un cittadino ritornato nel capoluogo lombardo dopo alcuni anni. Lo sfogo amaro
La questione sicurezza è molto sentita negli ultimi anni a Milano, alla luce di quella che in effetti possiamo definire escalation di violenza e microcriminalità diffusa nel capoluogo lombardo. Dal problema delle borseggiatrici in metropolitana a quella della gang che infestano la notte milanese, in città il clima è sempre più di paura verso queste frange della popolazione che agiscono come impazzite. In maniera del tutto anarchica, girano per le strade con l'intento di seminare terrore, generare fastidio, disturbare, distruggere, derubare.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Demetrio, un nostro lettore che ci ha inviato un'email-sfogo, in cui esprime tutta la sua amarezza sullo stato in cui ha ritrovato la sua città. Demetrio, 59enne nato a Milano, è stato via, ci racconta, per 7 anni per lavoro. Oggi, al suo ritorno, fatica a credere ai suoi occhi: "Lo stato in cui ho trovato la mia città, mi fa vergognare. Non la riconosco più: sto pensando di andarmene di nuovo".
"Milano mia, sei irriconoscibile": l'amaro sfogo di un lettore di Tuttonotizie
Demetrio ci prega di rimanere anonimo, per cui riportiamo solo il suo nome, omettendo il cognome con cui si firma. Di seguito, il testo che ci ha inviato:
"Premetto che la mia non vuole essere una semplice lamentela. Ho a cuore le sorti della mia bella città, in cui sono nato e cresciuto, e da cui sono dovuto, a malincuore, andar via per motivi lavorativi, e in seguito anche personali. Sono rientrato due mesi fa, e sono avvilito. Ho visto ladri e ladre in metropolitana e sui bus, rischiare il linciaggio per derubare uno smartphone. Ho visto cittadini camminare con la borsa legata un altro po' col catenaccio al collo, per la paura di essere scippati".
"Ho visto una ragazza terrorizzata, in un angolo della stazione, perché un balordo l'aveva inseguita, tentando un approccio. Poteva essere mia figlia, gli ho offerto una mano con fare cordiale, ma era diffidente anche verso di me, giustamente! Milano mia, che cosa ti è successo? Sei irriconoscibile! Lo stato in cui ho trovato la mia città, mi fa vergognare. Non la riconosco più: sto pensando di andarmene di nuovo... All'amministrazione che, sono sicura, governa con perseveranza e decisione il capoluogo lombardo, lancio un appello: togliete dalle strade di Milano questa patina di terrore su cui scivoliamo tutti i giorni."
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