Lavoro, un operaio racconta la sua amara esperienza professionale: lo sfogo su Facebook
Si arricchisce tutti i giorni, nostro malgrado, la rubrica di Tuttonotizie dedicata alle cattive esperienze nel mondo del lavoro. Espressione, questa, che usiamo come raccoglitrice di tutto quel che riguarda la professione oggi in Italia, flagellata da un diffuso atteggiamento di scorrettezza e, spesso, da azioni al limite dell’illegale. Senza parlare delle truffe, architettate da esperti malviventi, sempre in agguato e a caccia di disperati alla ricerca di un’occupazione. E che per questo finiscono con l’inviare il proprio curriculum, contenente tutti i dati sensibili, a pioggia, come si suol dire. E cioè a chiunque, sperando, prima o poi, di ricevere la fatidica telefonata di un datore pronto ad assumerli.
Un mondo difficile, competitivo e crudele, in cui soccombe chi non è abbastanza preparato o scaltro, oppure non abbastanza fortunato. Usiamo raccogliere, in questo spazio, le segnalazioni che arrivano dal web o che ci sottoponete voi lettori, che raccontano di colloqui di lavoro andati male, offerte e annunci da mani nei capelli, proposte quasi sempre svantaggiose per il candidato. Pochissime le assunzioni, chi cerca un’occupazione è costretto ad accettare, pur di cominciare a guadagnare, stage o tirocini, forme di lavoro che spesso si trasformano in sfruttamento legale, per utilizzare un’espressione colorita. Datori di lavoro, cioè, che utilizzano questa formula per disporre come vuole del dipendente, specie se questi è molto giovane. Facendolo, di frequente, lavorare molto di più di quel che prevede il contratto, facendo leva sul concetto di gavetta.
Un calvario che dura anni, se non decenni, e che porta le persone ad avvilirsi, e a smettere di sognare una professione giusta, e gratificante. Abbiamo intercettato sul web lo sfogo, davvero amarissimo, di un giovane uomo, già al culmine della pazienza dopo quattro anni di porte chiuse in faccia.
"Ho finito i soldi: lavoro come operaio per 30 euro al giorno"
“Ho finito i soldi”, esordisce il ragazzo, che racconta di avere 23 anni ma di aver sempre lavorato da quanto ne aveva 19. In questi quattro anni, è riuscito solo a trovare lavori utili solo alla mera sopravvivenza, “tutti con paghe irregolari. Il penultimo da magazziniere era adeguato, finché non mi è più stato rinnovato il contratto. Tramite conoscenze sono finito nel giro dell’edilizia. L’unica cosa che mi piaceva erano gli orari, ma la paga ovviamente era pessima: 30 euro a giornata".
"Passa il tempo, le spese, gli amici che vogliono prenotare la vacanza, spizzi, ecc. Mi accorgo di star finendo i soldi. Il mio datore mi deve giornate di lavoro quasi di un mese fa, periodi in cui in due settimane ho lavorato tre giorni. Mi sono rotto, è la prima volta che sono povero pur lavorando. E non ho spese, né affitto o bollette: nulla, solo l’assicurazione mensile. La cosa che mi devasta, oltre che non si lavora 5 giorni su 7, è che capita la mezza giornata, che equivale a 15 euro. Non sono neanche libero di organizzarmi la vita, sapendo che potrei lavorare una settimana sì, e tre no”.
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