Una pensionata è riuscita ad ottenere un rimborso da 1.100 euro dopo essersi vista recapitare una bolletta del gas da 1.660 euro. Il gestore dell'utenza non aveva comunicato il cambio di tariffa.
Si sta parlando molto, nelle ultime settimane, del caro bollette. Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero, sia per l'energia elettrica che per il gas, sta creando preoccupazioni per milioni di famiglie, intimorite dalla possibilità di vedersi recapitare fatture molto più care dovute a tariffe maggiorate rispetto al passato. Di recente sono emerse diverse storie di consumatori e consumatrici alle prese con bollette con importi più alti rispetto agli scorsi anni a parità di consumi. Non sempre, però, tali somme sono dovute e in alcuni casi tali consumatori riescono a far valere i propri diritti ottenendo importanti rimborsi dai fornitori.
I gestori, infatti, devono sottostare a determinati obblighi di cui spesso gli stessi consumatori non sono a conoscenza. Tra questi, c'è l'obbligo di comunicare il cambio di tariffa in forma scritta con almeno 90 giorni di anticipo. Se ciò non succede, il consumatore può presentare reclamo contro la nuova tariffa non comunicata. E ottenere un rimborso. È quanto accaduto a una pensionata di Mestre, in provincia di Venezia. La vicenda in questione è stata raccontata dall'associazione Adico. M.B., pensionata classe 1951, si è infatti vista recapitare una bolletta del gas riguardante il periodo novembre-gennaio con un importo di 1.660 euro. Una cifra, a parità di consumi, molto più alta rispetto a quella richiesta dal gestore per lo stesso periodo dello scorso anno.
Bolletta pazza, così la pensionata è riuscita a ottenere un rimborso
Alla donna era stata applicata una nuova offerta dopo la scadenza di quella precedente. La pensionata, però, sosteneva di non aver ricevuto messaggi riguardanti il cambio di tariffa. Rivolgendosi all'associazione, la consumatrice ha presentato reclamo nei confronti del fornitore, tra i più noti in Italia, ed è riuscita ad ottenere un conguaglio di 1.110 euro. Il fornitore dell'utenza, anche senza specificare la motivazione, ha infatti accolto la richiesta di ricalcolo presentata dalla donna e le ha riconosciuto un rimborso: in questo modo l'importo richiesto si è ridotto del 66%.
La pensionata di Mestre è così riuscita a far valere i suoi diritti e, soprattutto, a vedersi rimborsata una cifra importante in bolletta. Come dichiarato da Luigi Carlo Garofilini, presidente di Adico, "questa è una storia a lieto fine". Episodi simili sono ormai all'ordine del giorno e, in vista del passaggio dal mercato tutelato a quello libero, è bene conoscere bene i propri diritti in quanto consumatore o affidarsi a professionisti del settore per ottenere il giusto supporto.
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