La decisione ufficiale del Giudice Sportivo della Procura federale sui presunti insulti razzisti rivolti dal difensore dell'Inter Francesco Acerbi a Juan Jesus del Napoli. Nessuna squalifica.
Un gran polverone sollevato, giorni di polemiche, ma la vicenda si conclude con un nulla di fatto. Francesco Acerbi, infatti, è stato assolto dal Giudice Sportivo. Nel pomeriggio di oggi, martedì 26 marzo 2024, è arrivato l'esito dell'indagine effettuata dalla Procura federale sul caso dei presunti insulti razzisti rivolti nei confronti di Juan Jesus. L'episodio risale alla partita di Serie A tra l'Inter e il Napoli. Il difensore nerazzurro, dunque, non salterà neanche una giornata di campionato.
La Procura federale, insomma, ha deciso di non decidere. Tale scelta, però, è motivata dal Giudice Sportivo. Il dott. Gerardo Mastrandrea ha ritenuto opportuno non ricorrere ad alcuna sanzione. La causa della mancanza di prove riguardanti il contenuto discriminatorio delle parole pronunciare da Francesco Acerbi. La Procura federale ha condotto un'indagine sulla vicenda. Si sono raccolte eventuali prove tramite il referto del Direttore di gara, ascoltando i diretti interessati, fornendosi dei supporti video e audio disponibili, senza però trovare riscontro sugli insulti che Juan Jesus ha affermato di aver subito.
Perché Acerbi non sarà squalificato
Come si legge nel comunicato diffuso poco fa, Acerbi non ha disconosciuto il tenore offensivo e minaccioso delle sue parole, ma il contenuto discriminatorio è stato percepito dal solo calciatore offeso. Essendo la condotta discriminatoria particolarmente grave, non è possibile - secondo la Procura federale - procedere ad una condanna basandosi sulla sola testimonianza di Juan Jesus, non accompagnata da prove (altre testimonianze, supporti video o audio) o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti. È per questo, secondo il Giudice Sportivo, che nel caso in questione non si raggiunge il minimo di ragionevole certezza circa il contenuto sicuramente discriminatorio dell'offesa recata.
Anche in assenza di prove certe, l'episodio era stato aspramente condannato fin da subito da più parti. Francesco Acerbi, che nega le parole con contenuto razzista riferite da Juan Jesus, era stato anche escluso dalla lista dei convocati della Nazionale. In caso di condanna, la squalifica prevista per gli insulti razzisti è di almeno 10 giornate. In passato, alcuni giocatori sono stati condannati per insulti razzisti. Tra i casi recenti c'è quello di Michele Marconi del Pisa, che nel 2020 subì una squalifica di 10 giornate per frasi discriminatorie rivolte a Obi del Chievo.
Proprio nel comunicato di quella sentenza si può leggere che, a differenza del processo penale, non è necessaria la certezza assoluta della commissione dell'illecito, né il superamento di ogni ragionevole dubbio, per giungere a una condanna. Può ritenersi sufficiente anche un grado inferiore di certezza. Tale grado inferiore di certezza si può ottenere tramite indizi gravi, precisi e concordanti. Nella questione Acerbi-Juan Jesus, invece, il Giudice Sportivo non ha riscontrato tali indizi.
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