Ravenna, giovane allenatore preso a testate e calci da due genitori. Aveva mandato in panchina il loro figlio, a causa di un problema a una scarpa
Dilaga la violenza nei confronti di coloro che ricoprono il ruolo di educatori dei bambini, ‘esterni’ al nucleo familiare. E quindi insegnanti, dirigenti scolastici, allenatori di squadre. Vi abbiamo raccontato, nei mesi scorsi, più di un episodio che racconta di una società in cui il genitore non accetta più il ruolo che queste figure hanno nella vita dei propri figli, e vi si ribella spesso con la violenza. Esempi davvero pessimi da offrire ai propri ragazzi, ai quali passa un messaggio su tutti: la violenza e la prevaricazione contro tutti coloro che non sono mamma e papà.
Un tempo, il maestro o la maestra in qualche modo si sostituivano alle figure materne e paterne: il genitore quasi non aveva voce in capitolo nell’educazione scolastica del proprio bambino, affidata esclusivamente alla scuola. Oggi quella barriera si è sgretolata, a suon di calci, e pugni. Un nuovo, davvero triste caso, arriva dalla provincia di Ravenna, in Emilia-Romagna. Un allenatore, peraltro molto giovane, di una squadra di pulcini (come sono appellati i piccoli giocatori di calcio) è stato aggredito da una coppia di genitori. Furiosi, a quanto pare, che il figlio fosse stato spedito in panchina, sostituito dal suo allenatore.
Ravenna, allenatore preso a testate e calci da due genitori
A Mattino Cinque, la testimonianza dell’allenatore. L’episodio si è consumato lo scorso sabato pomeriggio. “Sono aggredito da un genitore dopo aver sostituito il figlio per un problema alle scarpe, in quanto erano troppo grandi, avendole comprate nuove. L’altro allenatore presente ed io siamo stati aggrediti prima verbalmente e poi fisicamente da questi due genitori”. Il giovane allenatore racconta di aver ricevuto prima una testata, poi il genitore “ha cercato ancora di dimenarsi, prendendomi a calci. Ed io, nel cercare di difendermi, mi sono rotto l’anulare sinistro. Passando poi quasi tutta la notte in Pronto soccorso”.
“Si tratta di genitori che avevano il problema di essere iperprotettivi nei confronti del figlio. Non assistendo al primo tempo della partita, al ragazzo gli si è mossa quattro, cinque volte la scarpa. Ed io, per aiutarlo e per rimettergliela a posto, l’ho richiamato a me in panchina, sostituendolo solo temporaneamente. Ma sarebbe poi rientrato in campo all’inizio del secondo tempo come se nulla fosse successo”, specifica il giovane mister.
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