Un esercente ha spiegato sui social perché non accetta i pagamenti con le monetine di rame ma l'avvocato Massimiliano Dona gli ha fatto notare un dettaglio.
In questi giorni, si sta discutendo molto della questione dei pagamenti con le monetine di rame da 1, 2 e 5 centesimi. La discussione è sorta in seguito a una tragica notizia di cronaca che arriva dalla città di Bari. Il cliente di un bar è stato accoltellato dal titolare quando ha provato a pagare il conto con monetine da 5 centesimi. Il titolare è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio mentre il cliente è stato ricoverato in ospedale con ferite gravi.
In questo contesto, l'avvocato Massimiliano Dona, specializzato in tutela dei consumatori nonché Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, ha spiegato in un video diventato virale sui social cosa dice la legge riguardo al pagamento con le monetine da 1, 2 e 5 centesimi. In risposta, un esercente ha portato anche la versione dei commercianti. "Il problema è che le banche hanno eliminato i comodissimi blister in plastica che permettevano a noi esercenti cattivi di effettuare il cambio in cassa con estrema facilità e velocità non essendo necessario contare le monetine manualmente", ha spiegato il commerciante. L'avvocato Massimiliano Dona, quindi, ha fatto notare un importante dettaglio.
Il dettaglio che l'avvocato spiega all'esercente
L'avvocato ha messo le cose in chiaro. Innanzitutto, ha commentato l'utilizzo malizioso dell'aggettivo 'cattivi' fatto dall'esercente. "Nessuno ha intenzione di definire 'cattivi' gli esercenti ma c'è una (limitata) categoria di commercianti che non riuscendo a farsi valere con la banca, la fanno pagare al consumatore", ha spiegato l'avvocato. Quindi, Massimiliano Dona ha fatto notare un dettaglio all'esercente. Soltanto le filiali della Banca d'Italia hanno il diritto di accettare le monetine per il cambio in quanto sono autorizzate dal Monopolio e della Zecca di Stato. "Però può andare nella sua banca (cioè quella in cui lei ha il conto corrente) e versare le monetine: in questo caso la banca non può rifiutarsi di accreditarle il relativo importo", ha consigliato Massimiliano Dona all'esercente.
Insomma, la situazione è molto chiara e non lascia spazio a equivoci. Per legge, i consumatori hanno tutto il diritto di pagare con monetine da 1, 2 e 5 centesimi per un massimo di 50 unità dello stesso taglio e gli esercenti non possono rifiutare questa modalità di pagamento. Il fatto che le banche non accettino più le monetine già confezionate nei sacchettini di plastica non è una motivazione valida per non accettare le monetine. In questo caso, infatti, l'esercente viola la legge e il cliente che si vede rifiutate le monetine ha tutto il diritto di denunciare l'accaduto alle autorità competenti.
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