Un ragazzo ha denunciato sui social la disavventura con un'agenzia investigativa: l'incarico da eseguire ha qualcosa di strano.
Gli investigatori privati svolgono un lavoro molto complesso. Muovendosi nell'ombra, cercano dettagli e informazioni su determinate persone in base alle richieste dei clienti. A volte, gli investigatori privati non lavorano in maniera autonoma ma fanno parte di agenzie investigative che danno l'opportunità di accedere a una fetta più ampia di clienti. La nostra storia riguarda proprio un'agenzia investigativa che ha catturato l'interesse di Tonino, il protagonista di questa storia.
Tonino ha denunciato in un gruppo su Facebook dedicato agli annunci di lavoro ambigui la sua strana e breve esperienza con un'agenzia investigativa. L'investigatore ha trovato su Internet un annuncio di lavoro di un'agenzia che pensava facesse al caso suo e, così, ha inviato la candidatura. Prima di procedere, comunque, Tonino ha fatto delle ricerche e ha scoperto che esiste effettivamente un'agenzia investigativa nella città indicata con un nome che combaciava per il 99%. Così, Tonino ha iniziato uno scambio di e-mail con il presunto titolare dell'agenzia che gli ha fatto una richiesta molto strana.
L'incarico affidato al ragazzo in prova dall'agenzia investigativa
Il datore di lavoro, infatti, vuole affidare a Tonino un incarico di prova per testare le sue competenze. L'investigatore dovrebbe spiare la fidanzata di un cliente che lavora come cameriera in un bar in città per ottenere prove circa una sospetta relazione con il titolare del bar. L'incarico sembra tutto sommato normale. Ma Tonino inizia a farsi delle domande: perché vuole affidarmi un incarico di prova senza avermi mai incontrato di persona? E' legittimo iniziare a lavorare senza un contratto o un'autorizzazione da parte del cliente? Infine, il nome dell'agenzia non corrispondeva pienamente con quello indicato sulla Partita IVA.
Il datore di lavoro, tuttavia, rispondeva alle domande di Tonino e cercava in tutti i modi di convincerlo. Anche questa sua insistenza gli ha fatto venire dei dubbi. "Alla fine ho preferito chiuderla lì e farmi i fatti miei", ha concluso Tonino il suo racconto. Infatti, l'investigatore è giunto alla conclusione che dietro l'annuncio di lavoro non si celasse un'agenzia investigativa, bensì il fidanzato della barista che voleva approfittarsene per ottenere prove sul tradimento in maniera gratuita. "State attenti a dove inviate i vostri dati", è il consiglio finale di Tonino. Infatti, il web è pieno di annunci di lavoro come quello incontrato da Tonino che, in realtà, non sono altro che truffe e inganni. Quindi, bisogna sempre accertarsi che l'azienda che pubblica l'annuncio sia seria e attendibile prima di inviare il curriculum. Il rischio è che i tuoi dati vadano a finire in mani poco affidabili.
LEGGI ANCHE: Maldive, turista chiede il rimborso per la vacanza da incubo: la proposta dell'agenzia di viaggi è inaccettabile