Omar Favaro uccise nel 2001 la mamma e il fratello della sua allora fidanzatina Erika. Il delitto di Novi Ligure nel 2001, quando aveva solo 16 anni. Oggi torna a processo, ma per un altro reato: maltrattamenti nei confronti della moglie
Si torna a parlare di Omar Favaro, colui che nel 2001 uccise due persone insieme a Erika, l'allora fidanzatina, a Novi Ligure. La coppia era poco più che adolescente, e si rese protagonista di uno dei casi di cronaca nera più efferati e spaventosi della storia recente del nostro paese. Stiamo parlando di quello che fu soprannominato il delitto di Novi Ligure, dalla città in cui fu consumato (in provincia di Alessandria). Era il 21 febbraio 2001, quando Erika De Nardo, allora 16enne, uccise, con la complicità del fidanzatino Mauro (detto Omar) Favaro, all'epoca 17 anni, la mamma e il fratello di lei.
Le vittime erano Susanna (detta Susy) Cassini e Gianluca De Nardo, un bambino di soli 11 anni. Secondo la tesi accusatoria, nelle intenzioni dei due adolescenti c'era anche l'omicidio di Francesco De Nardo, papà di Erika. La donna fu uccisa con 40 coltellate, mentre il bimbo con 57 fendenti. Un caso agghiacciante. Erika e Omar furono condannati rispettivamente a 16 e 14 anni di reclusione, pena 'ridotta' dall'età dei due, all'epoca minorenni. Oggi i due sono entrambi adulti liberi, che hanno scontato il proprio debito con la giustizia.
Ma per Omar i guai giudiziari non sono ancora finiti. L'uomo sarebbe infatti indagato per "violenza sessuale" e "maltrattamenti" nei confronti della moglie e della figlioletta.
Omar Favaro, dopo il delitto di Novi Ligure torna a processo: "Violenza sessuale e maltrattamenti" su moglie e figlia
Sarebbero questi i reati contestati a Favaro, che, a quanto pare, si sarebbero consumati dal 2019 al 2021. A indagare nei confronti dell'uomo, la Procura di Ivrea. Favaro, finora, si dichiara del tutto innocente, respingendo con decisione le accuse. Il quadro accusatorio, tuttavia, appare piuttosto grave: nei confronti dell'uomo potrebbe essere richiesto un rinvio a giudizio e, infine, un processo.
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