L'avvocato Massimiliano Dona, specializzato in tutela dei consumatori, ha spiegato perché il cartello del supermercato con il tetto massimo all'acquisto di un prodotto è illegittimo.
Almeno una volta, quando siamo andati a fare la spesa al supermercato abbiamo trovato un cartello che indica il limite massimo di pezzi acquistabili. Probabilmente, leggendo questo cartello, tutti noi abbiamo pensato che è una richiesta legittima del supermercato e abbiamo rispettato l'indicazione. Tuttavia, a quanto pare, le cose non stanno affatto così. A smascherare questa ennesima pratica illegittima di alcuni supermercati è stato Massimiliano Dona, avvocato specializzato in tutela dei consumatori e Presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
Sui suoi canali social, l'avvocato Massimiliano Dona dispensa utilissimi consigli ai consumatori, aumentando la loro consapevolezza e diminuendo il rischio che restino vittima degli inganni e delle truffe dei supermercati. Questa volta, l'avvocato ha deciso di trattare il tema del tetto massimo agli acquisti che impongono alcuni supermercati, spiegando i motivi per cui è illegittimo.
Cartello del supermercato con tetto massimo all'acquisto: la spiegazione dell'avvocato
Massimiliano Dona ha preso spunto per trattare questo tema da un cartello trovato all'interno di un bar con su scritto 'merce in esposizione'. La scelta di questa attività di esporre questo cartello esplicativo è legittima perché altrimenti, spiega l'avvocato, qualcuno può pensare che i prodotti sono in vendita. Infatti la regola è molto chiara: se un prodotto è esposto sullo scaffale o in un punto vendita, il consumatore ha diritto di acquistarlo. "Ecco perché sono del tutto illegittimi i cartelli che prevedono l'acquisto massimo di un tot numero di pezzi", spiega Massimiliano Dona, specificando che, di solito, queste indicazioni si trovano nei supermercati e riguardano i prodotti in offerta.
"Se non vuoi vendere quel prodotto, non lo devi esporre al consumatore, lo terrai sul retro e via via sullo scaffale metterai i pezzi che sei disposto a vendere", conclude l'avvocato. Sono due i riferimenti normativi su cui si basa il ragionamento dell'avvocato: la Legge sul Commercio del 1998 e l'articolo 1336 del Codice Civile. Nei commenti, però, un utente ha fatto notare che il limite massimo all'acquisto dei prodotti è giusto per far in modo che quante più persone possibile possano usufruire dell'offerta e anche per evitare che altri commercianti acquistino i prodotti e li rivendano nuovamente. "Concettualmente è corretto - ha spiegato Massimiliano Dona - ma allora il negoziante non dovrà esporli tutti insieme per la vendita". E voi, eravate a conoscenza dell'illegittimità di questa pratica oppure no?
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