Aumenti busta paga

Busta paga più ricca per i lavoratori: 280 euro in più in arrivo, ora è ufficiale

Aumenti in arrivo per 400mila lavoratori: busta paga più ricca fin da subito, firmato il nuovo contratto nazionale dell'industria alimentare. I dettagli dell'accordo.

Il caro vita, aggravato dall'inflazione galoppante degli ultimi anni, sta mettendo in seria difficoltà milioni di italiani. Anche coloro che hanno un'occupazione sono spesso costretti a stringere la cinghia per arrivare a fine mese. Proprio l'aumento del costo della vita, infatti, ha sensibilmente ridotto il potere di acquisto dei consumatori, chiamati a fare enormi sacrifici per riuscire a far quadrare i conti. In un momento di difficoltà anche per i lavoratori, però, c'è spazio anche per una notizia che punta a dare un po' di respiro a centinaia di migliaia di dipendenti.

Dopo una trattativa durata diversi giorni, poco fa è arrivata la notizia dell'accordo per il rinnovo del contratto nazionale dell'industria alimentare. Il contratto sarà in vigore fino a 30 novembre 2027. L'accordo è stato siglato tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e le associazioni delle imprese del settore. Il precedente contratto era scaduto a novembre 2023. Il nuovo accordo, riguardante i circa 400mila lavoratori prevede un incremento di 280 euro in busta paga, per un totale di 10.236 euro al termine del quadriennio.

I dettagli del nuovo contratto

Stretta di mano accordo
Accordo sul nuovo contratto dell'industria alimentare

Nel dettaglio, i primi aumenti riguardano la mensilità di dicembre 2023. Nelle buste paga dei lavoratori arriveranno infatti 55 euro di incremento aggiuntivo della retribuzione, a cui vanno aggiunti 20 euro sul trattamento economico minimo. Già nei primi 14 mesi di applicazione contrattuale, si legge in un comunicato di Fai-Cisl, lavoratori e lavoratrici andranno a recuperare un importo di 170 euro, ovvero il 60% dell'aumento previsto. I prossimi scatti saranno i seguenti: dal primo settembre saranno aggiunti altri 35 euro sul Tem, dal primo gennaio 2025 60 euro, dal primo gennaio 2026 altri 60 euro. L'ultima tranche, da 39 euro, sul Tem arriverà a gennaio 2027, mentre a settembre 2027 arriveranno gli ultimi 11 euro dello Iar.

Il nuovo accordo prevede, tra l'altro, anche miglioramenti per quanto riguarda il welfare contrattuale e rafforza il fondo a sostegno del congedo di maternità e paternità. Nel contratto è prevista anche una riduzione dell'orario di lavoro. In particolare, dall'1 gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore avranno una riduzione di 4 ore, a cui si aggiungeranno altre 4 ore l'anno successivo. Dall'1 gennaio 2027 la riduzione di 4 ore si applicherà a tutti i lavoratori e lavoratrici.

Le sigle sindacali si sono dichiarate soddisfatte per l'accordo raggiunto nelle scorse ore. "Rappresenta un traguardo importante sia per l’incremento economico che per le conquiste ottenute sul piano normativo per valorizzare il lavoro stabile e ben qualificato", hanno commentato Onofrio Rota, Giovanni Minnini e Stefano Mantegazza, Segretari generali di Fai-Cisl. Esprimono soddisfazione per l'accordo raggiunto anche Lara Sanfrancesco, Direttore di Unaitalia, e Davide Calderone, Direttore di Assica.

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