L'avvocato Massimiliano Dona ha spiegato come è possibile che lo smartphone ascolti le nostre conversazioni per scopi pubblicitari.
Hai mai avuto la strana sensazione che il tuo smartphone ti stia ascoltando? Parli di un prodotto durante una cena con amici e, come per magia, il giorno dopo ti ritrovi inondato di pubblicità su quel preciso oggetto. Coincidenza? Intelligenza artificiale troppo zelante? O c'è qualcosa di più inquietante dietro? Queste domande, che una volta avrebbero potuto sembrare estratte da un romanzo di fantascienza, sono oggi al centro di un dibattito acceso e profondamente reale.
In un mondo sempre più connesso, dove la privacy sembra essere diventata una moneta di scambio per l'accesso a servizi "gratuiti", Massimiliano Dona, un avvocato specializzato in tutela dei consumatori si fa portavoce di una questione che tocca da vicino tutti noi. Attraverso un'inaspettata rivelazione, questo legale cerca di fare luce su uno degli interrogativi più diffusi dell'era digitale: gli smartphone ci ascoltano segretamente per poi utilizzare le nostre conversazioni a fini pubblicitari?
Avvocato rivela come gli smartphone ci ascoltano
"Dite la verità anche voi lo avete pensato", esordisce Massimiliano Dona nel video spiegando la possibilità che gli smartphone ci ascoltino. L'avvocato, però, aggiunge che ora sembra essere arrivata "la conferma definitiva". "Alcune società di marketing hanno messo in vendita dei servizi di active listening, cioè di ascolto attivo dai nostri device utili a profilare i consumatori e a far comparire quei banner dopo aver parlato magari con un amico di questo o quel prodotto", spiega l'avvocato. Massimiliano Dona aggiunge anche che spesso diamo il consenso all'utilizzo del microfono da parte di varie app in maniera un po' troppo superficiale.
L'avvocato rivela questa conferma definitiva sul fatto che gli smartphone ci ascoltino basandosi su una prova. Infatti, Massimiliano Dona cita la testata 404 Media la quale ha individuato la pagina web di un'azienda che promuove servizi di active listening. “Che cosa significherebbe per il tuo business se potessi targetizzare dei potenziali clienti che stanno attivamente discutendo dei loro bisogni nelle conversazioni quotidiane?". Questo è il messaggio con il quale l'azienda promuoveva i suoi servizi. Insomma, in un mondo in cui non possiamo fare più a meno dei nostri smartphone, è giusto essere consapevoli e tutelare in tutti i modi possibili la propria privacy. Per questo, il consiglio di Massimiliano Dona di non dare il consenso all'utilizzo del microfono a tutte le app che scarichiamo sul nostro cellulare è molto prezioso. E voi, avete mai avuto la sensazione che lo smartphone ascoltasse le vostre conversazioni? Seguirete il consiglio dell'avvocato oppure no?
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