Negozi italiani, l'avvocato Massimiliano Dona mette in guardia gli italiani da una pratica molto diffusa tra le catene di abbigliamento: cosa chiedono in cassa anziché emettere lo scontrino
Il settore degli acquisti si fa sempre più complicato. In tanti preferiscono il commercio online, una scelta con tanti vantaggi, ma che, purtroppo, condanna al fallimento gli esercizi commerciali, specie quelli slegati dalle grandi catene, e dai colossi delle vendite mondiali. Storie di cui vi raccontiamo periodicamente di chiusure che arrivano da ogni parte d'Italia, e che raccontano la crisi del commercio che avanza inesorabilmente. Coloro che, invece, scelgono di acquistare nel negozio fisico, devono far fronte ad una serie di strategie e, a volte, a tranelli messi in atto da chi gestisce una determinata attività.
Qualcosa di simile alla disposizione dei prodotti sugli scaffali del supermercato: la merce più costosa è ad altezza uomo, la più economica, invece, troppo in alto e difficile da raggiungere, oppure troppo in basso, lontana dagli occhi del cliente che va di corsa. A tutela dei consumatori, il web è pieno di figure di esperti e professionisti, che dispensano consigli molto utili ai clienti, e in tutti gli ambiti. Tra questi spicca Massimiliano Dona, avvocato che ha fatto della tutela dei consumatori il suo marchio principale, che lo ha reso popolare tra gli italiani come una delle più esperte voci autorevoli della tutela degli acquisti.
Dal suo profilo Instagram, ma anche da quello Tik Tok, Dona realizza video molto utili per il consumatore. Uno degli ultimi, ad esempio, quello relativo ad una truffa sui carburanti di cui vi abbiamo parlato in questo articolo. L'ultimissimo riguarda, invece, una pratica che sembra essere molto diffusa, di recente, nei negozi italiani. Quella, cioè, di chiedere in cassa al cliente il numero di telefono.
Negozi italiani, l'avvocato Massimiliano Dona mette in guardia i consumatori: "Perché dare il numero di telefono in cassa?"
"Arrivano alla cassa e ti chiedono il numero di telefono: ma a voi sembra normale che, invece di emettere lo scontrino, ci chiedano il numero di telefono per registrarlo per nostro conto, per inviarcelo?", chiede l'avvocato esperto nella tutela del consumatore. Che fa sapere come questa pratica stia spopolando in Italia: "Sta succedendo in molte catene dell'abbigliamento: ho ricevuto tantissime proteste per questo. Perché, a parte la comodità, in qualche caso, di conservare lo scontrino insieme al prodotto per far valere la garanzia, ci resta il dubbio sulla nostra privacy. Ma insomma, io il mio numero di telefono non voglio lasciarlo a destra e manca. E voi lo sapevate?”, chiede Dona.
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