La compagnia aerea ha annullato il volo previsto ma ha anche rifiutato alla passeggera il rimborso: il motivo della scelta è assurdo.
Nel vasto universo dei viaggi aerei, dove il cielo sembra l'unico limite, i passeggeri si affidano a compagnie aeree che promettono non solo di trasportarli da un punto all'altro del globo ma anche di garantire assistenza e protezione in caso di imprevisti. Uno degli inconvenienti più frustranti per un viaggiatore è sicuramente l'annullamento del proprio volo. Una situazione del genere non solo stravolge i piani di viaggio ma solleva immediatamente una questione cruciale: il diritto al rimborso.
Per legge, le compagnie aeree sono tenute a rimborsare i passeggeri in caso di voli annullati, offrendo un'alternativa o il rimborso completo del biglietto, a seconda delle preferenze del viaggiatore. Questa politica mira a tutelare i diritti dei passeggeri, assicurando che le disavventure legate agli annullamenti dei voli non si traducano in perdite economiche ingiustificate per i consumatori. Eppure, a volte, la realtà supera la fantasia, e ciò che dovrebbe essere un processo relativamente semplice e chiaro si trasforma in un labirinto di scuse, procedure complicate e motivazioni al limite dell'assurdo. È il caso di Maria Rosaria, una passeggera a cui è stato negato il rimborso per un volo annullato, a causa di una motivazione talmente bizzarra da sembrare irreale.
Volo annullato e rimborso rifiutato: l'assurdo motivo della compagnia aerea
Maria Rosaria ha denunciato la sua disavventura sul sito dell'Unione Nazionale Consumatori in quanto reputa l'accaduto estremamente lesivo dei suoi diritti. In poche parole, la ragazza ha acquistato un biglietto aereo per Barcellona insieme ad altre due amiche utilizzando un unico account. Dopo pochi giorni dall'acquisto, la compagnia comunica alle amiche che il volo è spostato al giorno dopo. A questo punto, Maria Rosaria, alla quale il cambio non sta bene, compila il modulo per il rimborso senza però ricevere alcuna risposta dalla compagnia aerea.
Quindi, si decide a chiamare la compagnia per chiedere maggiori spiegazioni. "Mi dispiace, ma probabilmente la sua richiesta di rimborso sarà rifiutata perché le sue amiche hanno accettato il cambio", le spiegano. Il motivo è veramente assurdo e, purtroppo, farà perdere a Maria Rosaria i 159 euro del biglietto. Giustamente, Maria Rosaria si chiede che senso ha dare la possibilità di richiedere il rimborso, se poi viene rifiutato. Inoltre, secondo Maria Rosaria, i biglietti di ogni singolo passeggero sono separati e non vincolati l'uno dall'altro. Secondo voi, chi ha ragione in questa storia? Maria Rosaria o la compagnia aerea? A voi è mai capitata una situazione del genere?