Una donna di Torino ha denunciato sui social un colloquio di lavoro per una posizione che in realtà si è rivelata essere diversa: la domanda del recruiter.
Nel tortuoso percorso alla ricerca di un'opportunità lavorativa, il colloquio rappresenta uno dei momenti più critici e carichi di aspettative per ogni candidato. È l'occasione per dimostrare le proprie competenze, per far valere la propria esperienza e, soprattutto, per avvicinarsi al tanto agognato obiettivo professionale. Tuttavia, il mondo dei colloqui di lavoro è spesso costellato di imprevisti e incongruenze, dove la realtà non sempre corrisponde alle descrizioni ottimistiche dei bandi di lavoro o alle aspettative dei candidati.
La storia che stiamo per raccontare si inserisce in questo contesto di incertezza e disallineamento tra aspettative e realtà. Protagonista è Simona, una candidata di Torino che, recatasi al colloquio di lavoro per addetta al pubblico, si trova di fronte a una rivelazione inaspettata: la mansione effettivamente richiesta è sostanzialmente diversa da quella per cui era stata contattata.
La domanda del recruiter al colloquio di lavoro a Torino
Sin da subito, c'era qualcosa che non andava in quella che poi si è rivelata essere la disavventura di Simona. La candidata aveva mandato una candidatura tramite un portale online per il lavoro a un'agenzia immobiliare alla ricerca di un'addetta alle vendite. "Hanno risposto celermente perché la cosa non mi puzzasse", ha spiegato Simona nel post -denuncia pubblicato in un gruppo su Facebook in cui vengono condivisa molte storie simili alla sua. Simona, quindi, ha chiesto nel dettaglio che tipo di mansioni fossero previste ma non le è stato detto nulla di concreto. "Riceverai tutte le informazioni al colloquio di lavoro", è stata l'unica risposta. Giunta al colloquio di lavoro, però, i dubbi di Simona sono diventati realtà. E' bastata una domanda del recruiter per capire che le cose erano diverse da quanto scritto nell'annuncio.
"Ha mia lavorato?", le ha chiesto inaspettatamente il recruiter. Infatti, Simona per candidarsi ha inviato il suo curriculum dal quale si evince che ha tanta esperienza alla spalle. Inoltre, Simona ha 41 anni e, ovviamente, ha lavorato in passato. Questo vuol dire che il recruiter on ha neanche dato un'occhiata al curriculum di Simona. Infatti, l'azienda non era affatto alla ricerca di un'addetta alle vendite. Bensì, di un'addetta al telemarketing per tartassare i clienti al telefono. Simona, ovviamente, ha rinunciato all'offerta e ha fatto anche notare al datore di lavoro che dovrebbe essere più chiaro e spiegare in cosa consiste la mansione da svolgere nei dettagli. E a voi, è mai capitato di andare a fare un colloquio di lavoro a vuoto?
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