Scomparsi nel nulla, Associazione Penelope: "In Italia 1000 persone ancora da ritrovare"

La nostra intervista ad Emanuela Zuccagnoli, Segretario Nazionale dell'Associazione Penelope, nonché Presidente dell'Associazione Penelope Toscana

Sono giorni di angoscia, di tristezza collettiva: l'Italia si stringe intorno alla famiglia di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, i due ragazzi scomparsi in Veneto sabato scorso. Nessuna traccia concreta di loro, solo piste e supposizioni che, però, di ora in ora, sembrano portare, sempre più, verso una sola direzione drammatica.

L'epilogo che nessuno vorrebbe, sembra, purtroppo, star divenendo realtà. Ora che le forze dell'ordine sarebbero entrate in possesso di un video in cui sarebbe stata ripresa l'aggressione di Filippo ai danni di Giulia. Il filmato, molto breve, girato da una delle telecamere di videosorveglianza della zona di Fossò, proprio dove nei giorni scorsi erano state rinvenute tracce di sangue sull'asfalto. Si indaga, le famiglie attendono, nella sofferenza più profonda.

In attesa di maggiori notizie, è doveroso, sin da ora, portare avanti una riflessione. Relativa alla copertura mediatica enorme che abbiamo visto, e continuiamo a vedere, intorno a questo caso. E' giusto che se ne parli, ma è altrettanto giusto che le troupe televisive entrino nelle case dei parenti, scandagliando la vita di persone psicologicamente distrutte? Così come è giusto, così facendo, sviluppare una vera e propria morbosità nei telespettatori, verso un caso di cronaca? Ed è giusta, infine, tutta questa attenzione verso un solo caso, mentre se ne ignorano, completamente, numerosi e identici altri, altrettanto degni di attenzione?

Ne abbiamo parlato con Emanuela Zuccagnoli, Segretario Nazionale dell'Associazione Penelope, nonché Presidente dell'Associazione Penelope Toscana. L'Associazione Penelope, fondata nel 2002 da Gildo Claps, fratello di Elisa Claps, scomparsa a Potenza nel 1993, il cui corpo fu ritrovato 17 anni dopo nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. La mission di questa associazione è quella di sostenere tutti coloro che stanno affrontando un caso di scomparsa di un proprio caro.

Scomparsi e mai più ritrovati, intervista ad Emanuela Zuccagnoli dell'Associazione Penelope

Segretario, quante sono le persone scomparse quest'anno in Italia?

Nei primi 6 mesi di quest’anno ci sono state 4500 denunce di scomparsi, ma mancano all’appello 1000 persone. Quindi sono mille le persone che ancora non sono state ritrovate. La stragrande maggioranza di questi scomparsi, viene identificata come allontanamento volontario. Un centinaio, invece, come possibili disturbi psicologici, due le vittime di reato, e il resto sono stati classificati come non determinati. Un numero così alto di denunce in 6 mesi, significa che entro la fine dell’anno, se il trend è questo, ci saranno 2000-2500 persone da ritrovare.

Eppure, scorrendo sul vostro sito, i profili delle persone scomparse, ci sono moltissimi volti di cui nessuno ha mai sentito parlare. Se pensiamo al caso di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, non si può non notare una grande sproporzione mediatica. Perché accade ciò?

E' questa una domanda che ci facciamo spesso, e non ci diamo una risposta. In queste ore, purtroppo, siamo tutti preoccupati per questi due giovani ragazzi. Ma è doveroso ricordare che circa un anno fa, e proprio in Veneto, un’altra coppia di fidanzati non veniva trovata. Ahimè, avevano avuto un incidente automobilistico mortale rientrando in serata tardi. Sono stati trovati dopo, mi sembra, tre giorni, da alcuni operai che stavano facendo una valutazione in strada, e hanno notato una macchina sotto una scarpata

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Dal sito dell'Associazione Penelope: i profili di alcune persone scomparse e di cui non si ha traccia


Cosa ne pensa dell'esposizione mediatica così forte che si crea in questi casi?

Le rispondo con l'esempio di un altro caso. Quello di una signora che era separata dal marito, ma con cui ogni tanto aveva degli screzi. Un giorno, esce con la macchina, dicendo alle figlie che sarebbe rientrata a pranzo. Non rientra. Fu poi ritrovata dopo 5-6 giorni: aveva avuto, anche lei, un incidente mortale. In quel caso fu smembrata la vita di due famiglie, sui giornali si scrisse di tutto. Noi, come Associazione Penelope, ci limitiamo, ovviamente, a diffondere le sole informazioni che possono essere utili al ritrovamento dello scomparso. Perché quando intorno a un caso si sviluppa una certa morbosità, si rischia di perdere ogni controllo su di esso.

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