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Alessia Pifferi, intervista al suo avvocato Pontenani: "Danno di immagine alle psicologhe di San Vittore: parole gravi del pm"

Alessia Pifferi, dura presa di posizione del pm Francesco De Tommasi nei confronti delle psicologhe del carcere di San Vittore. Per il pubblico ministero, avrebbero aiutato l'imputata con una perizia inattendibile. La replica dell'avvocato di Pifferi, Alessia Pontenani

Un'udienza molto dura quella che si è svolta questa settimana dinanzi alla Corte di Assise di Milano in relazione al caso del decesso della piccola Diana, morta l'anno scorso di stenti nella sua casa di Milano, dopo essere stata abbandonata per sei giorni dalla madre, Alessia Pifferi. La donna è accusata di omicidio pluriaggravato, e rischia l'ergastolo. Nel corso dell'ultima seduta, i giudici hanno stabilito una nuova perizia psichiatrica, affidata al dottor Elvezio Pirfo, sull'imputata. Servirà a stabilire se Pifferi fosse capace di intendere e di volere al momento dell'abbandono della bambina. Udienza dura per la netta presa di posizione del pubblico ministero, Francesco De Tommasi. Il quale, in una lunga requisitoria, ha chiesto che non venisse presa in considerazione la perizia stilata dalle due psicologhe del carcere di San Vittore, dove Pifferi è rinchiusa.

Per De Tommasi, le dottoresse avrebbero fornito ad Alessia Pifferi "una tesi alternativa difensiva”, manipolando la sua versione. La loro perizia sarebbe quindi inattendibile. Sulla questione abbiamo raggiunto telefonicamente Alessia Pontenani, avvocato difensore di Pifferi.

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La piccola Diana 


Alessia Pifferi, il pm punta il dito contro le psicologhe di San Vittore. L'avvocato Pontenani: "Non conosce l'imputata"

"Il pubblico ministero ha detto delle cose molto gravi, provocando, di fatto, un danno di immagine alle dottoresse coinvolte. Non sono molte le psicologhe al San Vittore: sappiamo tutti benissimo a chi il pm si riferisse. Secondo me quel che ha detto è del tutto ingiustificato, perché le psicologhe hanno semplicemente fatto il loro lavoro. Bisognerebbe, allora, trovare il motivo per il quale avrebbero aiutato Pifferi. Dovrebbe esserci un qualche interesse? Supponiamo che voglio aiutare qualcuno, dovrà però essere per un tornaconto personale. Aiuterei qualcuno con una grande disponibilità economica, così che mi ricopra d’oro, ad esempio. Ma è chiaro che non è questo il caso", dice l'avvocato Alessia Pontenani.

"Capisco che per il dottor De Tommasi questo sia un caso impegnativo e delicato, ma continua a parlare di Alessia Pifferi come una lucida criminale, quando le ha parlato, forse, 3 ore in un anno e mezzo. Eppure, non è difficile capire che una persona che risponde in quel modo è lucida, ma nel modo sbagliato. Nessuno avrebbe potuto reggere un interrogatorio dopo 10 ore dall'aver ritrovato il cadavere della propria bambina. È evidente che non sta bene, lo si vede anche dalle immagini trasmesse in tv. Non è una persona normale una che mantiene questa assenza totale di empatia".

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