Agenzia delle Entrate, l'assurda inchiesta de Le Iene: ecco come una banda usa il Superbonus per truffare lo Stato

Luigi Pelazza de Le Iene ha svelato come una banda, forse aiutata da un dipendente dell'Agenzia delle Entrate, trufferebbe lo Stato usando i soldi del Superbonus

L'inchiesta di Luigi Pelazza, andata in onda ieri sera, nel corso della puntata de Le Iene, ha dell'assurdo, ma sembrerebbe vera. L'inviato ha, infatti, fatto luce su una banda della città di Napoli, che utilizzerebbe i crediti fiscali del Superbonus 110% per truffare lo Stato, forse aiutata da un impiegato che lavora nella sede dell'Agenzia delle Entrate di Napoli. Pelazza ha, in particolare, spiegato il complesso sistema che la banda utilizzerebbe per mettere a segno i colpi.

Prima di andare avanti, ricordiamo che il Superbonus 110% è un'indennità, prevista dal Governo, attraverso la quale un imprenditore edile, che deve ristrutturare un palazzo, richiede crediti allo Stato che, per l'appunto, coprono il 110% dei costi utilizzati per la ristrutturazione. "Quando un'impresa edile ristruttura un palazzo con il 110, se l'importo dei lavori è, ad esempio, di un milione di euro, lo Stato gliene dà un milione e centomila. Non paga, però, con soldi: glieli versa nel cassetto fiscale. Così, quel milione e centomila euro può essere utilizzato dal costruttore per compensare le tasse che deve all'Agenzia delle Entrate", ha spiegato Pelazza.

Le Iene: l'assurda inchiesta di Luigi Pelazza e il presunto complice dell'Agenzia delle Entrate

Un infiltrato del programma Mediaset avrebbe registrato le parole di un presunto membro di una banda di truffatori. "Se tu hai l'azienda edile, io ti carico il credito. Quanti sono? Un milione, due milioni, cinque milioni, non si fanno problemi", avrebbe detto quest'ultimo. Come spiegato dall'inviato, la banda sarebbe capace di caricare crediti fiscali, anche del valore di più di un milione di euro, senza che l'azienda si occupi effettivamente di lavori di ristrutturazione. "Per risparmiare, ad esempio, cinque milioni di euro di tasse, basterebbe versare alla banda il 30% dei crediti ricevuti, ovvero un milione e mezzo. Soldi che andrebbero quasi sicuramente alla camorra. Illeciti, questi, che si possono fare solo con l'aiuto di una mela marcia all'interno", ha dichiarato Pelazza.

Questo presunto impiegato infedele sarebbe capace di "bypassare" i controlli dell'ente, per attestare effettivamente la presenza di lavori di ristrutturazione, forse addirittura aiutato da altre persone. Ovviamente, specifichiamo che quanto stiamo scrivendo non è confermato e potrebbe non essere vero, come detto anche da Pelazza. "Abbiamo dubbi sull'affare, anche perché il nostro collaboratore ha conosciuto su Internet il tipo della banda, e potrebbe veramente trattarsi di una truffa. Ma è per questo che siamo qui, per evitare che qualche sprovveduto ci caschi", ha, infatti, spiegato.

L'incontro con il presunto truffatore

Il collaboratore dell'inviato del programma Mediaset ha, a questo punto, incontrato la persona sentita su Internet. Quest'ultimo ha, naturalmente, confermato quanto indicato durante la conversazione telefonica. "E anche se siamo convinti che, in qualche maniera ci vogliano fregare, ci inventiamo la bugia di aver bisogno di riempire il nostro cassetto fiscale con del credito", ha detto Pelazza. L'inviato ha, inoltre, svelato che quanto raccontato dai truffatori potrebbe essere completamente falso, e che potrebbe non esserci nessun collaboratore interno dell'Agenzia delle Entrate. "Una volta che gli diamo i soldi, potrebbero sparire e tanti saluti!", ha, infatti detto il noto giornalista.

"Nel frattempo, riusciamo a capire qualche cosa di più sull'intermediario. Si tratterebbe di un imprenditore di 48 anni, a capo di tre società che operano nell'ambiente dell'edilizia. Aziende perfette per l'intrallazzo dei bonus!", ha continuato Pelazza, parlando della persona contattata dal suo collaboratore. Intanto, quest'ultimo ha chiesto di incontrare direttamente il complice dell'Agenzia delle Entrate, e di vedere che i crediti da caricare ci siano effettivamente.

Luigi Pelazza si reca nella sede dell'Agenzia delle Entrate per saperne di più. (Fonte: Le Iene).

"Non sappiamo da quanto vadano avanti questi presunti loschi affari, sono le diciotto di martedì 2 maggio. Ora, entrerò lì dentro e cercherò di capire quanto sia grave la situazione: lo vedrete martedì prossimo a Le Iene", ha concluso l'inviato, dando appuntamento alla prossima settimana per la scoperta della verità su questa presunta e assurda truffa.

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