L'episodio del 4 febbraio rimarrà impresso per sempre nelle menti degli ultras romanisti. Il furto degli striscioni del gruppo 'Fedayn Roma' è un'onta impossibile da cancellare. Tuttavia chi credeva che ci fosse la complicità di gruppi rivali della Curva Sud dovrà ricredersi.
Sono da poco passate le ore 20 di sabato 4 febbraio. La Roma ha appena battuto 2-0 l'Empoli all'Olimpico e lo stadio si sta svuotando. Alcuni membri della Curva Sud si avviano verso piazza Mancini, luogo di ritrovo degli ultras romanisti e parcheggio per le automobili. Stando alla versione ufficiale, circa 50 ultras serbi della Stella Rossa erano letteralmente nascosti nelle aiuole in attesa dell'arrivo dei nemici. Prendendo alla sprovvista i romanisti, aggrediscono fisicamente chi aveva con sé i borsoni contenenti gli striscioni del gruppo Fedayn Roma Quadraro.
Pochi giorni dopo, durante Napoli - Cremonese, compare una bandiera della Serbia nella Curva B napoletana. All'esterno del 'Maradona', ultras napoletani e serbi cantano cori di scherno contro i Fedayn e i video finiscono online. Il clima diventa infuocato e la rivalità tra le frange più estreme del tifo delle due città, se possibile, peggiora. Qualcuno crede che gli ultras napoletani abbiano avuto un ruolo nel furto degli striscioni dei Fedayn. Altri ipotizzano che il traditore sia qualcuno interno alla Curva Sud: chi ha aiutato i serbi a fuggire a Roma dopo la violenta aggressione? Pochi giorni dopo, arriva una parziale smentita a queste voci.
Il coro sfregio della Sud
Lo scorso weekend, nella curva della Stella Rossa 'tornano' gli striscioni rubati a piazza Mancini e vengono bruciati. Dopo il furto, una nuova onta per il gruppo che nel 2022 aveva festeggiato il cinquantesimo anno di vita: pezze e drappi diventano cenere. A 'corredo' dello sfregio, uno striscione che recitava: "Ti sei scelto gli amici sbagliati". Con ogni probabilità, gli ultras serbi si riferivano ai Bad Blue Boys, il gruppo più famoso di ultras della Dinamo Zagabria. Nel corso della partita con il Verona di domenica 19, i Fedayn sono tornati per la prima volta allo stadio, senza striscioni col nome del gruppo. Il codice ultras vuole che un gruppo si sciolga dopo il furto delle pezze. Per ora i Fedayn non hanno comunicato né lo scioglimento, né la ristampa delle pezze. Domenica sera loro ingresso è stato salutato da un lungo applauso da parte della Sud. Ieri sera, in occasione del match contro il Salisburgo, è successo questo:
minuto 72: i lancia cori fanno partire il coro per Roberto Rulli con i conseguenti applausi dei Fedayn pic.twitter.com/zJxREOONB3
— matteriete (@matt_eoo0) February 23, 2023
Roberto Rulli è uno dei capi ultrà storici della Sud e fondatori dei Fedayn. Morto giovanissimo nel 1990, è stato ricordato per oltre trent'anni con lo striscione 'Brigata Roberto Rulli' che campeggiava al centro della Sud. Fino al 4 febbraio, quando gli ultras della Stella Rossa, nel caos, hanno rubato anche quello. Al minuto 72, è partito il coro per Rulli. Un numero non casuale: il 1972 è l'anno di fondazione dei Fedayn. Uno sfregio agli ultras della Stella Rossa: i Fedayn potrebbero non avere più uno striscione, ma vivono e combattono ancora. Non sono "morti", come recitavano alcuni post online degli ultras serbi.
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