Michele Misseri, l’uomo che si autoaccusò dell’omicidio di sua nipote Sarah Scazzi, è ancora in carcere e fra poco sconterà definitivamente la sua pena. Che fine ha fatto, in questi tempi, lo zio della povera Sarah e cosa sappiamo di lui ad oggi? le indiscrezioni, come al solito, corrono veloci ma non tutte, a quanto pare, sembrerebbero essere attendibili. Andiamo allora a vedere più nel dettaglio quali sono gli attuali risvolti di questa triste vicenda.
Pochi mesi fa, infatti, è decaduta la sua accusa di autocalunnia ma l’uomo sostiene ancora che sua figlia Sabrina e sua moglie Cosima siano innocenti ed estranee all’accaduto. Nel 2017, ricordiamo, sono arrivate le condanne definitive e la prima sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza di primo e secondo grado per la morte di Sarah Scazzi avvenuta ad Avetrana il 26 agosto 2010. La pena prevista, allora, è stata l’ ergastolo per Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano, come richiesto dalla stessa accusa.
Non è d’accordo però l’altra figlia Valentina Misseri, che da lungo tempo sostiene che sia il padre ad aver commesso l'immondo crimine. Spesso, infatti, Valentina ha parlato del padre descrivendolo come pericoloso e davvero agghiaccianti sono le sue ultime dichiarazioni: “Dai media è sempre stato presentato un pezzo di pane, vessato dalle arpie di casa, ma non è così. Ci raccontò, anche se non abbiamo trovato conferme, che in Germania aveva picchiato violentemente un uomo che aveva provato a rubargli i gettoni nella cabina telefonica. E poi c’è una cosa intima. Ero una ragazzina e dovevo fare la doccia. Come tutte le domeniche mi spogliai davanti a lui. Mi guardò e mi disse: ‘Da ora in poi tu non ti devi far più vedere così da me’, Mi sentii sporca”.
Noi, come è giusto che sia, ci atteniamo alla verità stabilita dalla Giustizia italiana, ma ci riserviamo il diritto di avere ancora qualche perplessità. Quello che si dice sulla vita carceraria del Misseri, poi, aumenta ulteriormente i dubbi. A quanto pare, infatti, l’atteggiamento folkloristico al quale ci ha abituato quest’ultimo non coincide con lo stile di vita adottato in carcere e sembra che invece sia molto più sobrio e calcolatore di quanto ci si potesse aspettare.
Le ultime indiscrezioni, infatti, parlano di un uomo ben vestito, rispettato dagli altri detenuti e che non porti più la fede. Molto differente, allora, dal sempliciotto col cappellino da pescatore con cui si presentava davanti alle telecamere. Ricordiamo, poi, che la sua condanna si esaurirà nel 2024 e sarà rimesso in libertà, quindi, fra pochissimo tempo potremo constatare se questo cambio di rotta sia effettivamente avvenuto.