L'intervista di Tuttonotizie al celebre cantautore pugliese Giuseppe Cionfoli, che ha partecipato al Festival di Sanremo negli anni '80 e '90
Giuseppe Cionfoli è un noto cantautore pugliese, attivo nel mondo della musica sin dai primi anni Ottanta. Dopo la sua partecipazione e vittoria a una gara di nuovi talenti, organizzata all'interno dello storico programma Domenica In, quell'anno condotto da Pippo Baudo, l'artista di Erchie, in provincia di Brindisi, fu scelto tra i Big dell'edizione del 1982 del Festival di Sanremo. Molti lo ricordano come Fra' Cionfoli: in quel momento, infatti, l'artista era un Frate Cappuccino. Le canzoni Solo grazie, con cui arrivò quarto al Festival del 1982, e Shalom, con la quale partecipò all'edizione successiva, sono tra i brani più interessanti e iconici della musica italiana, oltre che grandi successi di vendita.
Negli anni Novanta, ed esattamente nel 1994, Cionfoli ha partecipato per la terza volta al Festival di Sanremo, insieme al gruppo Squadra Italia. Quell'anno, il gruppo presentò il brano "Una vecchia canzone italiana". Anche quest'anno, l'artista pugliese ha presentato un suo brano inedito alla Commissione del Festival, per entrare in gara tra i Big del 2023. La sua canzone non è stata scelta, ma noi di Tuttonotizie l'abbiamo intervistato per avere maggiori informazioni sul brano e per conoscere la sua opinione sui cantanti selezionati da Amadeus.
"Due Papà": la canzone presentata da Giuseppe Cionfoli a Sanremo
"Si intitola I due papà" ha spiegato il cantautore "È una canzone a favore della famiglia tradizionale, quella composta da papà e mamma, e non numero 1 e numero 2. La bambina, protagonista del brano, dice al papà in classe di avere un compagno che ha due papà. E il padre, che nella canzone sarei io, le risponde “Forse hai visto male”. Lei dice di no. La canzone spiega che quando l’amore è vero non c’è differenza tra uomini e uomini e donne e donne, però il figlio ha bisogno di una mamma e di un papà. Già con due donne è diverso, ma quando poi una coppia di persone affittano un utero per avere un figlio mi sembra una cosa esagerata. Commettiamo il peccato originale in questo caso". Il brano è, per tanto, a favore dell'amore universale ma contro le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso.
"L’amore è amore, quando c’è l’amore non ci sono confini" ha continuato. "Non giudico se sei gay, lesbica o altro. Dio diceva “Avevo fame e mi hai dato da mangiare, avevo sete e mi hai dato da bere”: è questo il metro di misura con il quale Dio ci giudica. Chi nasce in quella maniera, in quella forma non può farci nulla. La normalità è, però, con una mamma, un papà e un figlio. Per il resto è opinabile: ognuno fa le proprie scelte di vita. C’è anche qualche artista italiano che ha avuto figli attraverso la fecondazione in provetta e questi ultimi non conoscono l’altro genitore. Questo perché tutti i figli, alla fine, vogliono sapere da dove vengono, quali sono le loro origini. Ti faccio un esempio: quando sono nato io, mio padre è andato via, non è più tornato. Io ho il cognome di mia madre, che è Cionfoli, quello di mio padre è Vox. Mio padre l’ho visto solo una volta a quattro anni e mezzo, e adesso lo sto ancora cercando, a 70 anni. Per questo, noi vogliamo tornare alle origini che sono i nostri genitori: il riferimento è sempre a loro. È questa la normalità".
I big di Sanremo: la critica dell'artista
Cionfoli ha, poi, espresso la sua opinione in merito alla scelta da parte di Amadeus e della Commissione dei Big in gara quest'anno. "Per Anna Oxa va bene, per i Cugini di Campagna, però Ultimo o Mengoni devono fare gli ospiti, non i concorrenti!" ha dichiarato. Il motivo, spiega, è molto semplice: "Ultimo fa 70.000 persone all’Olimpico, che ci va a fare a Sanremo? Mengoni anche, cosa va a fare a Sanremo? Non hanno bisogno di fare il Festival! Uno come Ultimo, così bravo com’è, cosa ci va a fare? Tra l'altro, se va a Sanremo, Ultimo deve vincere, perché l’altra volta i giornalisti hanno fatto vincere Mahmood al suo posto [si riferisce all'edizione del 2019, quella vinta da Mahmood con la canzone Soldi, ndr]".
Per l'artista, dunque, la scelta di alcuni Big non è stata adatta a una competizione come quella di Sanremo. Inoltre, ha spiegato, la vittoria del cantautore romano del 1996 è molto probabile, così com'era quella dei Pooh quando vi hanno partecipato, ormai più di 30 anni fa. Altri partecipanti, che invece non hanno lo stesso successo di artisti come Mengoni e Mahmood, per l'artista pugliese potrebbero maggiormente giovare della partecipazione a Sanremo. E voi, cosa ne pensate? Intanto, vi annunciato che questa è solo la prima parte dell'intervista: nei prossimi giorni ne pubblicheremo altre. Restate sintonizzati!
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