Lavoro, questi sono i 2 casi in cui puoi andare in maternità prima: la spiegazione dell’esperta

La maternità anticipata può essere richiesta soltanto in due casi: esperta rivela quali e come fare a richiederla al proprio datore di lavoro.

La nascita di un figlio è uno dei momenti più importanti della vita di un essere umano, e come tale, deve essere tutelata in tutti i modi possibili. In particolare, in ambito lavorativo, vengono tutelate la maternità e la paternità. La maternità, in particolare, viene tutelata come diritto alla salute, alla continuità reddituale e alla stabilità occupazionale. La maternità viene tutelata, ad esempio, in forma di astensione obbligatoria, che ha una durata totale di 5 mesi, che possono essere suddivisi in maniera diversa, a seconda dell’esigenza. L’astensione obbligatoria, in particolare, viene tutelata con un’indennità pari all’80% della retribuzione. Questa viene, spesso, migliorata dai contratti collettivi.

Oltre all’astensione obbligatoria, vi sono altre tipologie di tutela, come il congedo alternativo copre anche situazioni particolari e le adozioni. Dopo l’astensione obbligatoria, il congedo parentale offre mesi aggiuntivi con indennità variabile, rafforzata dalle riforme che prevedono tre mesi retribuiti all’80%. Tra le altre tutele collegate sono, altresì, fondamentali il divieto di licenziamento legato alla gravidanza e le misure accessorie, tra cui il congedo del padre e i riposi per allattamento, i quali tutelano la genitorialità condivisa. Esiste, infine, la maternità anticipata. Questa è una tutela aggiuntiva, che consente l’astensione dal lavoro prima del congedo ordinario. Come l’astensione obbligatoria classica, la maternità anticipata mantiene indennità all’80% e posto. Il suo scopo è la garanzia di condizioni di gravidanza più sicure.

Maternità anticipata: i casi in cui si può chiedere a lavoro e perché

A rivelare i due casi in cui è possibile andare in maternità anticipata, è stata l’avvocato Wanda Falco. In particolare, l’esperta legale ha spiegato che il primo caso, il più comune, è la gravidanza a rischio. Questa ricorre quando ci sono delle complicanze durante la gravidanza, o anche delle forme morbose pregresse, che vengono in qualche modo aggravate dalla gravidanza. Per andare in maternità anticipata, in questo caso, la lavoratrice deve inviare alla ASL la domanda. Deve, altresì, allegare anche un certificato medico che attesti lo stato di gravidanza a rischio. Il certificato medico potrà essere rilasciato sia dall’ASL che dal ginecologo.

Lavoro maternità casi
Ecco i casi in cui si può richiedere la maternità anticipata. (Fonte: Instagram – avv.falco_dirittodellavoro).

C’è, poi, un altro caso che non tutti conoscono: è il caso in cui le condizioni di lavoro possono mettere a rischio la gravidanza, anche se questa non è già a rischio di suo. Questo succede, ad esempio, quando la lavoratrice è adibita a mansioni pericolose e faticose che comportino il trasporto o il sollevamento dei pesi, e non sia possibile adibire la lavoratrice a mansioni diverse, e meno faticose. In questa ipotesi, la lavoratrice dovrà inviare una domanda all’Ispettorato del lavoro, che dovrà accertare l’impossibilità di svolgere mansioni più compatibili allo status della gestante.