80enne si mette alla guida per andare dal dottore ma finisce in un’altra nazione: dov’è successo

Un tragitto di pochi chilometri si è trasformato in un viaggio di oltre 1.500. La vicenda, a tratti surreale, arriva dalla Francia e ha come protagonista un 85enne di Châtillon-sur-Thouet, in partenza per un normale controllo medico dal suo dottore di Airvault. 20 km, poco più di venti minuti di auto in una zona a lui familiare, nulla di più. Eppure, quel percorso semplice si è trasformato in un’avventura che nessuno avrebbe mai immaginato.

L’uomo non si è mai presentato all’appuntamento. A far scattare l’allarme non è stata però la mancata visita, bensì la sua assenza a una riunione dell’associazione di cui era membro. La famiglia, già preoccupata, ha contattato la polizia. Anche i vicini avevano notato che la sua auto non era rientrata. Nel giro di poche ore è partita una vera operazione di ricerca che ben presto ha superato i confini nazionali francesi.

Da Airvault alla Croazia: il viaggio inatteso dell’anziano alla guida

Le forze dell’ordine francesi, con l’aiuto dei militari, hanno geolocalizzato il telefono dell’anziano. Il risultato ha lasciato tutti senza parole: il segnale arrivava da un hotel in Croazia, a oltre 1.500 chilometri dalla sua abitazione. L’85enne aveva guidato per circa 20 ore, attraversando l’Italia e raggiungendo la costa adriatica senza fermarsi.

Un 80enne francese è finito in Croazia, quando avrebbe dovuto percorrere circa 20 km per andare dal medico per una visita.
Un 80enne francese è finito in Croazia, quando avrebbe dovuto percorrere circa 20 km per andare dal medico per una visita.

Quando i militari lo hanno rintracciato, l’uomo ha spiegato di non aver capito come fosse successo. Ha parlato di un problema con il GPS e di essersi ritrovato a seguire le indicazioni sbagliate senza rendersi conto della distanza percorsa. Secondo il quotidiano Ici Poitou, l’anziano non soffre di disturbi cognitivi né di problemi di orientamento noti. Un dettaglio che rende la storia ancora più sorprendente.

Nel frattempo, la famiglia ha raggiunto la Croazia per riportarlo a casa. Un viaggio che avrebbe dovuto essere ordinario è diventato un racconto destinato a circolare a lungo nelle conversazioni familiari.

Gli errori del GPS e i viaggi impossibili: altri casi clamorosi

Questa non è l’unica storia di persone finite a centinaia o migliaia di chilometri dal luogo previsto. Negli ultimi anni, episodi simili hanno attirato l’attenzione per la loro natura quasi cinematografica.

Caso 1: la donna belga arrivata in Croazia
Nel 2013 una donna belga di 67 anni doveva raggiungere un’amica a Bruxelles, a meno di 150 km da casa. Ha però impostato male il GPS e ha continuato a guidare per ore, senza mai fermarsi. Dopo circa 900 km si è accorta dell’errore, solo quando i cartelli hanno iniziato a mostrare una lingua sconosciuta. Ha raccontato di essersi fatta distrarre e di essersi ritrovata in una sorta di “guida automatica”. Curiosamente anche lei, come l’80enne francese protagonista dell’articolo, si è ritrovata in Croazia.

Caso 2: la coppia del Tennessee dispersa per cinque giorni
Negli Stati Uniti una coppia anziana del Tennessee, diretta all’ospedale di Knoxville, ha interpretato male le indicazioni stradali. Invece di percorre i circa 60 km previsti, ha guidato per cinque giorni attraversando tre Stati. Il loro viaggio è terminato ad Atlanta, in Georgia, dove sono stati ritrovati stanchi ma in buone condizioni. Non è chiaro perché ci siano voluti cinque giorni anziché cinque ore per farli arrivare alla conclusione che qualcosa stava andando decisamente storto.

Caso 3: i due anziani persi per 10 ore a Manchester
Nel Regno Unito un anziano e sua moglie, in visita a Manchester, hanno vagato per la città senza trovare il percorso corretto. Sono rimasti in auto per 10 ore, percorrendo decine di chilometri in un labirinto urbano difficile da interpretare. La polizia locale li ha infine soccorsi e riaccompagnati in un luogo sicuro.

Queste storie dimostrano che è importante stabilire leggi ancora più severe per gli Over 70 alla guida, per il bene loro e di altri automobilisti che potrebbero subire conseguenze dalle loro amnesie.