Ribollita, la ricetta perfetta per combattere l’inverno: una zuppa calda e golosissima

La ricetta della Ribollita di chef Tirmagno vi svolterà l’inverno: ecco come prepararla, per riscaldare le giornate più fredde.

La ribollita è una delle zuppe più rappresentative della tradizione toscana, nata come piatto di recupero e oggi considerata un simbolo della cucina regionale. Le sue origini affondano nella cultura contadina, quando nulla andava sprecato e il pane raffermo diventava ingrediente prezioso. A questo si univano verdure di stagione, in particolare cavolo nero, verza, patate, carote, sedano e fagioli cannellini, che danno al piatto il suo carattere rustico e sostanzioso. Il segreto della ribollita sta proprio nella sua preparazione lenta e nella capacità di trasformarsi nei giorni successivi. Dopo una prima cottura, la zuppa viene infatti fatta “ribollire” più volte, in modo che il pane assorba il brodo e la consistenza diventi densa e cremosa.

Questo processo, insieme all’uso del cavolo nero “che ha preso il ghiaccio” – cioè colpito dalle prime gelate – esalta il sapore e regala al piatto una nota dolce e intensa. Servita calda, con un filo di olio extravergine di oliva a crudo, la ribollita è un piatto completo, ricco di fibre, vitamine e proteine vegetali. Il pane toscano, privo di sale, bilancia perfettamente la sapidità delle verdure e la delicatezza dei legumi, rendendo ogni cucchiaiata un concentrato di genuinità. Perfetta per le giornate fredde, questa zuppa racconta un modo antico di cucinare, fatto di gesti lenti e ingredienti semplici. È un simbolo d’inverno e di convivialità, un comfort food che unisce gusto, storia e identità toscana, continuando a riscaldare le tavole con il suo profumo inconfondibile.

Ribollita: la ricetta golosa di Tirmagno

In questo articolo, riveliamo la ricetta di chef Tirmagno della zuppa ribollita: una ricetta golosissima, che risulta essere perfetta per la stagione invernale. Il segreto della ricetta, spiega l’esperto, è il soffritto: per realizzarlo, bisognerà usare mezza cipolla, un cucchiaio di concentrato di pomodoro, due spicchi d’aglio (che poi saranno rimossi), una carota grande. Sempre per il soffritto, l’esperto aggiunge due ingredienti che lo rendono ancora più saporito: un mazzo di bietole (solo il gambo) e un mazzo di scarola (solo la parte più in basso). Per la zuppa, vi serviranno un quarto di zucca, le foglie delle bietole e della scarola e un mazzo di cavolo nero. Per il brodo, serviranno tutti gli scarti dei vegetali utilizzati per preparare la zuppa, poi vi serviranno 500 grammi di fagioli già cotti, mezzo filone di pane, del timo, della salvia e del rosmarino.

Ribollita ricetta
Le fasi della preparazione della ricetta di Tirmagno.

Lo chef Tirmagno inizia preparando un soffritto profumato, lasciando che gli aromi si sprigionino completamente prima di unire un po’ di brodo caldo, così da creare una base ricca e avvolgente. Quando il fondo è ben amalgamato, aggiunge le prime verdure, partendo dalla zucca e dal cavolo nero, che lascia cuocere lentamente, prima da sole e poi insieme al brodo, per circa un quarto d’ora. A questo punto introduce le altre verdure: le foglie di scarola e di bietola, e infine i fagioli, che completano il quadro dei sapori.

 

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La fase finale della preparazione

Copre tutto con altro brodo e lascia sobbollire dolcemente per una ventina di minuti, fino a ottenere una consistenza cremosa e profumata. Poi spegne il fuoco e lascia riposare la preparazione, perché i sapori si armonizzino, preferibilmente per più di mezz’ora. Infine, Tirmagno unisce il pane toscano, lo fa ammorbidire nel brodo rimasto e mantecando con olio extravergine, sale, pepe e qualche erba aromatica, crea una zuppa rustica e vellutata, calda come un abbraccio invernale.