Esperta rivela come verrà pagato lo stipendio per la giornata di sabato primo novembre, in busta paga, a seconda dei casi.
In Italia, i giorni di festa in busta paga rappresentano date riconosciute dalla legge che garantiscono al lavoratore una retribuzione anche in assenza di prestazione lavorativa, oppure una maggiorazione economica se l’attività viene svolta in tali giornate. Tra le festività nazionali retribuite figurano il Capodanno, l’Epifania, il Lunedì di Pasqua. E ancora, il 25 aprile, Ferragosto, Ognissanti, l’Immacolata, Natale, Santo Stefano e la festa del Santo Patrono della sede di lavoro. Quando una festività cade in un giorno normalmente lavorativo, il dipendente percepisce la retribuzione ordinaria. Se, invece, lavora in quella data, spetta una maggiorazione stabilita dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento.
Alcune ricorrenze religiose e civili, come San Giuseppe, l’Ascensione, il Corpus Domini o Santi Pietro e Paolo, sono state soppresse. In cambio, ai lavoratori spettano 32 ore annue di permessi retribuiti, noti come “ex festività”. Anche durante malattia, ferie o permessi, la festività viene solitamente pagata, salvo sospensioni prolungate superiori a due settimane. Ogni busta paga riporta, naturalmente, in modo distinto le voci relative a queste giornate. Questo, in base al contratto collettivo applicato e alla posizione del lavoratore, evidenziando così un aspetto centrale del diritto del lavoro e della tutela retributiva in Italia.
Busta paga: esperta rivela come sarà pagata la giornata del primo novembre
A proposito di festività nazionali riconosciute e retribuite, è appena trascorso il primo novembre, la giornata di Ognissanti. In quest’anno, il 2025, la ricorrenza è caduta di sabato, giorno in cui molti dipendenti non hanno lavorato. Ma come viene pagato, in questo caso, il primo novembre? I casi sono vari, e le notizie non sono buone per tutti. A rivelarlo, è stata una nota consulente del lavoro, e cioè la dottoressa Sabrina Grazini. Per i lavoratori mensilizzati, e cioè coloro che lavorano dal lunedì al venerdì, infatti, il sabato è già una giornata retribuita: per questo motivo, non verrà riconosciuta alcuna maggiorazione, nonostante si tratti di una festività. Tuttavia, la situazione cambia a seconda del CCNL.

Alcuni contratti, infatti, come quelli del Commercio, del Terziario e dei Servizi, prevedono comunque indennità aggiuntive, riposi compensativi o maggiorazioni proprio per evitare che la festività “si perda” in un giorno non lavorativo. La dottoressa Grazini ricorda, in effetti, che non esiste una norma univoca e che è quindi essenziale verificare le disposizioni del proprio CCNL, perché le regole possono variare in base al settore e al tipo di rapporto di lavoro: per alcuni lavoratori mensilizzati, dunque, ci potrebbero essere buone notizie.
Ecco i lavoratori che avranno sicuramente uno stipendio più alto
Diverso è invece il caso dei lavoratori che prestano servizio anche il sabato. Per loro, il 1° novembre è considerato un giorno festivo lavorato. Quindi, dà diritto a una maggiorazione retributiva, generalmente compresa tra il 20% e il 50%, a seconda del contratto e del settore (come commercio, ristorazione o servizi). È per questi ultimi, dunque, che le notizie sono sicuramente e davvero buone, perché la prossima busta paga sarà più ricca.
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