Per chi soffre di pressione alta, o comunque non vuole rischiare di farla alzare, può essere conveniente consumare una di queste tre alternative al sale: ecco i consigli del nutrizionista.
Il sale, o cloruro di sodio, è un minerale indispensabile al corretto funzionamento dell’organismo. Da secoli viene utilizzato per insaporire e conservare gli alimenti, grazie alla sua capacità di esaltare i sapori e limitare la crescita dei batteri. Si ottiene soprattutto dall’acqua di mare o da miniere di salgemma, residui di antichi bacini evaporati. Il sodio è naturalmente presente in molti cibi, ma la quantità maggiore proviene da prodotti industriali e trasformati come snack, salse, formaggi e perfino dolci confezionati. In questi alimenti il sale migliora gusto e conservazione, rendendo difficile controllarne l’assunzione quotidiana.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare i 5 grammi di sale al giorno e di mantenere l’apporto di sodio sotto i 2 grammi. Questa soglia comprende sia il sale aggiunto sia quello “nascosto” nei prodotti pronti. Una riduzione del 15% potrebbe prevenire milioni di decessi legati a malattie cardiovascolari, e per questo l’OMS punta a una diminuzione globale del 30% entro il 2025. Un consumo eccessivo di sale favorisce, in effetti, ritenzione idrica e altera l’equilibrio dei fluidi corporei. Il sodio incide anche sulla pressione arteriosa: un eccesso costringe il corpo a trattenere acqua, aumentando il volume del sangue e lo sforzo del cuore. Nel tempo questo meccanismo può provocare ipertensione, irrigidimento delle arterie e un rischio maggiore di infarto e ictus.
Le tre alternative (più una) al sale, per ridurre il rischio di pressione alta
Essenziale in piccole dosi ma dannoso in eccesso, il sale è un elemento da gestire con equilibrio. Si può provare, quindi, a educare il palato a sapori diversi e più naturali, riducendo il sale: questa è una scelta cruciale per la salute cardiovascolare. Inoltre, il sale può essere anche sostituito con altri condimenti, che apportano un contenuto inferiore di sodio o, comunque, che, per il loro sapore intenso, possono essere usati in quantità inferiori e, dunque, risultare meno pericolosi e rischiosi per la pressione. Il dottor Domenicantonio Galatà, un noto nutrizionista sportivo, ha rivelato, in particolare, tre utilissime alternative al sale, perfette per tutti coloro che vogliono evitare il rischio di innalzamento della pressione.
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La prima alternativa è la salsa di soia fermentata: questa, infatti, è umami, e ha un sapore intenso. Per evitare il rischio di alzare la pressione, però, bisogna usarne poca: fortunatamente, piccole quantità di salsa di soia fermentata sono sufficienti a insaporire i piatti. La seconda alternativa è il gomasio, e cioè un mix di semi di sesamo tostati, erbe e alghe, che contiene poco sale ma insaporisce i piatti. Infine, le spezie e le erbe aromatiche come il rosmarino, il pepe, l’origano e la curcuma.

È consigliato sostituire il sale con spezie, erbe aromatiche o anche limone: questi aggiungono sapore, ma anche profumo e benefici extra, senza alzare la pressione. L’alternativa extra è il sale iposodico: questo, come dice il nome, contiene meno sodio. Tra gli altri consigli dati dall’esperto, quello di privilegiare cibi freschi rispetto a quelli confezionati e controllare bene le etichette: conviene, infatti, cercare sempre alimenti con meno di 0,3 grammi di sale per 100 g (basso contenuto di sodio)
