Successione, cosa fare se un erede esentato riceve un rimborso fiscale: la guida dell’Agenzia delle Entrate

Se un erede esentato dalla presentazione della dichiarazione di successione riceve un rimborso fiscale, cosa è tenuto a fare? Ecco il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate.

La dichiarazione di successione è l’atto fiscale con cui gli eredi comunicano all’Agenzia delle Entrate il trasferimento del patrimonio del defunto. Si tratta di un passaggio essenziale per regolarizzare la situazione ereditaria e consentire il calcolo delle imposte di successione, ipotecarie e catastali. Attraverso questo documento vengono indicati i beni e i debiti del defunto, gli eredi e i legatari, oltre agli importi dovuti al fisco. La dichiarazione consente anche di sbloccare conti correnti e titoli, nonché di aggiornare automaticamente le volture catastali relative agli immobili. Dal 2019 la presentazione avviene esclusivamente in modalità telematica tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate o con l’assistenza di un professionista o di un CAF. Il termine per l’invio è di 12 mesi dalla data del decesso, coincidente con l’apertura della successione.

In situazioni particolari, come la nomina di un curatore o l’esistenza di una procedura fallimentare, il conteggio decorre da momenti diversi.  Dal 2025, inoltre, gli eredi devono calcolare e versare autonomamente l’imposta entro 90 giorni dalla scadenza del termine dei 12 mesi. L’obbligo di presentazione non è universale. L’esonero è, ad esempio, previsto se l’eredità è devoluta al coniuge o ai parenti in linea retta, a condizione che il valore complessivo non superi 100.000 euro e che il patrimonio non comprenda beni immobili o diritti reali su immobili. In tali casi può essere presentata una dichiarazione di esonero, con cui si attesta la natura e il valore limitato del patrimonio. La dichiarazione di successione, dunque, rappresenta un adempimento imprescindibile per la trasparenza e la regolarità fiscale del passaggio ereditario, con regole sempre più digitalizzate e precise.

Successione: ecco cosa fare se un erede esentato riceve un rimborso fiscale

Talvolta può accadere che gli eredi che non hanno presentato la dichiarazione di successione, in quanto non era necessario secondo i dati di cui erano a conoscenza, ricevano un rimborso fiscale inatteso, riservato al defunto. Una contribuente ha chiesto cosa fare in questo caso all’Agenzia delle Entrate, mediante la Posta di FiscoOggi. L’ente ha chiarito che, se il rimborso fiscale ricevuto dagli eredi modifica il valore complessivo dell’eredità, facendo superare la soglia dei 100.000 euro di attivo ereditario, scatta l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione, anche quando inizialmente non era dovuta. Tale obbligo si applica, ad esempio, nei casi in cui l’eredità fosse destinata esclusivamente al coniuge o ai parenti in linea retta e non comprendesse beni immobili o diritti reali immobiliari.

Successione erede
Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate su Twitter – X.

Il rimborso, infatti, rientra a pieno titolo nel patrimonio del defunto e concorre a determinare il valore complessivo dell’attivo. Crediti fiscali come Irpef o Iva maturati in vita dal contribuente deceduto diventano quindi parte integrante dell’eredità, modificando le condizioni che in precedenza consentivano l’esonero. In queste circostanze, i termini per la presentazione della dichiarazione non decorrono dalla data del decesso, ma dal momento in cui l’Agenzia delle Entrate comunica formalmente agli eredi l’esistenza del rimborso. Solo da quel momento inizia a decorrere il periodo entro cui presentare la dichiarazione, come precisato nelle istruzioni del modello ufficiale. Se la soglia dei 100.000 euro non viene superata, invece, resta l’esenzione.