Soldi nelle cassette di sicurezza, cosa può essere controllato e come funziona col fisco: la spiegazione dell’esperto

Soldi e beni nelle cassette di sicurezza: esperto svela come funziona la comunicazione delle banche al fisco, e se sfuggono o meno ai controlli fiscali.

Le cassette di sicurezza sono contenitori metallici blindati situati nei caveau delle banche, progettati per offrire un elevato livello di protezione a beni e documenti di valore. Vengono utilizzate per custodire gioielli, denaro, titoli, contratti, testamenti e altri oggetti preziosi o di rilievo sentimentale, in un ambiente sorvegliato e resistente a furti, incendi e danni accidentali. Non è consentito, invece, depositare materiali pericolosi, sostanze illegali o oggetti che possano arrecare danni a persone o strutture. Il principale vantaggio di questo servizio è la sicurezza: le cassette rappresentano una soluzione affidabile per chi preferisce non conservare in casa oggetti di particolare valore o documenti riservati.

Ogni cassetta è accessibile solo al titolare, garantendo così la riservatezza assoluta del contenuto, che non deve essere comunicato alla banca.  Oltre alla sicurezza fisica, questo strumento offre anche tutela legale. In caso di controversie, successioni o eventi imprevisti, infatti, i beni contenuti possono essere recuperati o inventariati secondo procedure chiare e regolamentate. Le cassette di sicurezza, quindi, rappresentano una forma di protezione patrimoniale che unisce discrezione, stabilità e fiducia, rispondendo alle esigenze di chi desidera conservare in modo sicuro ciò che ha maggior valore, sia economico sia affettivo. A proposito di riservatezza e sicurezza, una domanda che può sorgere spontanea, riguardante i beni e i soldi depositati nelle cassette di sicurezza, è se e come questi vengono controllati dalle agenzie fiscali.

Beni e soldi nelle cassette di sicurezza: come funzionano i controlli fiscali

Un noto esperto di economia e diritto, il commercialista Massimiliano Allievi, ha spiegato che le banche sono obbligate a fornire determinate informazioni e determinati dettagli sulla situazione economica del correntista alle agenzie fiscali. A differenza di diversi anni fa, tra questi obblighi c’è anche la comunicazione dei dati riguardanti ciò che si trova nelle cassette di sicurezza. In particolare, spiega l’esperto, in passato, le cassette di sicurezza garantivano un anonimato quasi totale: la banca registrava soltanto il contratto di locazione, senza obblighi di comunicazione alle autorità fiscali. L’intervento del fisco era possibile solo in presenza di gravi indizi di reato e con l’autorizzazione di un giudice.

Soldi cassette di sicurezza
Una cassetta di sicurezza.

Oggi, però, il quadro normativo è radicalmente cambiato. Le regole antiriciclaggio e le politiche di contrasto all’evasione impongono maggiore trasparenza. Le banche devono, infatti, comunicare all’Anagrafe dei conti correnti i dati dei titolari e monitorare eventuali movimenti anomali, come accessi frequenti o stipule di assicurazioni collegate. Il contenuto della cassetta resta privato, ma può essere sottoposto a controlli mirati se emergono sospetti di evasione o riciclaggio. L’apertura forzata è possibile solo su autorizzazione giudiziaria e in presenza di prove concrete. Il titolare deve poter dimostrare la provenienza lecita dei beni custoditi, specialmente se il loro valore appare sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

Privacy sì, ma non anonimato assoluto

Il sistema attuale non tutela, quindi, più l’anonimato in assoluto, ma solo la privacy in assenza di indagini. La banca agisce come intermediario tra cittadino e autorità, collaborando con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza nel rispetto delle procedure previste dalla legge. In presenza di prove su una possibile evasione fiscale o riciclaggio di denaro, conclude quindi l’esperto, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza possono aprire quella cassetta, e possono mettere un avviso di accertamento. Non si sfugge al fisco, se si ha qualcosa da nascondere, dunque. Per il resto, però, le cassette di sicurezza sono indubbiamente utili, sicure e perfette per motivi di privacy, riservatezza e, per l’appunto, sicurezza.