Il cammino in Piemonte da fare a ottobre: avventura tra boschi selvaggi e arte sublime

In Piemonte, c’è un cammino meraviglioso, che si può fare anche nelle giornate di ottobre: è il cammino di Oropa della Serra, che conduce a un santuario dichiarato patrimonio dell’umanità UNESCO.

Il Santuario di Oropa, a circa 1200 metri d’altitudine tra le Alpi Biellesi, è uno dei più noti luoghi mariani d’Italia. Le sue origini risalgono alla tradizione di Sant’Eusebio, ma le prime testimonianze certe datano al Medioevo. Nei secoli il complesso si è ampliato fino a includere la Basilica Antica, che custodisce la Madonna Nera, simbolo di fede e devozione. Oropa è legata a eventi miracolosi e a voti popolari che, secondo la tradizione, salvarono Biella dalla peste. Oggi il santuario, con il Sacro Monte inserito nel patrimonio UNESCO, rappresenta un importante centro spirituale e culturale del Piemonte. Per chi vuole visitarlo, oltre alla classica gita, c’è un’esperienza molto più particolare: è il cammino di Oropa. Si tratta di un cammino lungo 62 chilometri, che parte da Santhià, in provincia di Vercelli, e arriva presso il meraviglioso santuario.

Questo cammino può essere fatto in quattro tappe o in tre tappe, a seconda delle proprie capacità e di quanto si è esperti. Il cammino di quattro tappe è così diviso: la prima tappa va da Santhià a Roppolo, poi da Roppolo a Sala Biellese, poi da Sala Biellese al Santuario di Graglia, e poi l’ultima fino al Santuario di Oropa.  Ciascuna tappa è lunga tra i 15 e i 18 chilometri. Sonia Frattallone, una nota travel creator, ha, invece, percorso il cammino diviso in tre tappe: vediamo come percorrerlo.

Cammino di Oropa: un percorso meraviglioso in Piemonte

Il cammino della nota travel creator è diviso in tre giorni, ciascuno dei quali prevede passeggiate lunghe tra le 5 e le 8 ore. Il primo giorno inizia con la tappa che va da Santhià a Magnano: essa è lunga circa 26 chilometri, e prevede un dislivello di circa 500 metri, quindi è abbastanza semplice, per quanto lunga. Il tragitto attraversa paesaggi dolci e villaggi caratteristici come Cavaglià e Roppolo, dove il castello domina il panorama sul Lago di Viverone, offrendo scorci di notevole fascino. Si incontrano poi il Ricetto di Viverone, il borgo medievale di Zimone e, infine, il Monastero di Bose, luogo di silenzio e spiritualità immerso nella natura della Serra Morenica d’Ivrea. L’arrivo a Magnano segna la conclusione di una giornata ricca di scoperte e di pace, preludio perfetto alle tappe più impegnative dei giorni successivi.

Cammino in Piemonte
Le tappe del viaggio di Sonia Frattallone.

Il primo giorno, inoltre, è rappresentativo del percorso: si visitano mete culturali importanti, e boschi meravigliosi. Nel secondo giorno, la travel creator prosegue da Magnano al Santuario di Graglia, affrontando un percorso di circa 21 chilometri. Questa è una tappa più impegnativa, con un dislivello di 600 metri concentrato nella seconda metà del cammino. Il tragitto attraversa i boschi della Serra Morenica di Ivrea, toccando piccoli centri come Torrazzo, il laghetto di Cossavella e Donato, in un ambiente silenzioso e immerso nella natura.

L’ultimo tratto, da Graglia al Santuario di Oropa, è il più difficile e il più suggestivo. In 15 chilometri e 5 ore di cammino si alternano una discesa ripida e una salita con circa 800 metri di dislivello. Il percorso conduce a Sordevolo, all’oratorio di San Barnaba e a Pollone, fino al bivio che porta a Chiavolino e Favaro, dove è meglio evitare il sentiero più arduo in caso di pioggia.

Precisazioni e consigli importanti

L’esperta spiega che il cammino è ben segnalato, frequentato da pellegrini e appassionati di trekking, e dotato di fontanelle per rifornirsi d’acqua. Dal Santuario di Oropa, inoltre, è importante ricordare che c’è una navetta che collega ogni due ore con Biella, da cui è possibile rientrare in treno a Santhià, chiudendo così un itinerario di tre giorni tra spiritualità, natura e panorami di rara bellezza. Infine, la travel creator ha dato anche delle importanti raccomandazioni per chi dovesse svolgere questo viaggio. Tra i consigli più utili emersi dall’esperienza della travel creator c’è quello di viaggiare con un equipaggiamento leggero e ben organizzato. Lo zaino non dovrebbe superare i 5 chili, includendo solo l’essenziale come un cambio di scarpe, cerotti per le vesciche, qualche barretta proteica e frutta secca.

È raccomandato vestirsi a strati per adattarsi ai cambi di temperatura e portare una mantella impermeabile che copra anche lo zaino. Le bacchette da trekking si rivelano indispensabili nelle tappe più impegnative, soprattutto la seconda e la terza. Conviene avere contanti, poiché non tutti i punti di ristoro accettano carte o pagamenti digitali. Il periodo ideale per affrontare il cammino va da metà settembre a metà ottobre, quando i boschi della Serra Morenica offrono colori spettacolari e il clima è mite. Mai dimenticare, infine, di sostare presso trattorie tipiche, dove assaggiare piatti della tradizione. Tra questi, la celebre polenta concia, piatto tipico e sostanzioso, perfetto da mangiare al termine del viaggio, dopo giorni di cammino. Un cammino in Piemonte di rara bellezza, insomma, che consigliamo di intraprendere già in questo mese, prima che faccia troppo freddo.