Con il ritorno del freddo, è tornato anche il raffreddore: un noto farmacista rivela quali errori evitare se i propri figli tornano da scuola con il naso che cola e cosa, invece, conviene fare.
Il raffreddore è una delle infezioni più diffuse delle vie respiratorie superiori e tende a comparire con l’arrivo dell’autunno. È causato da numerosi virus, in particolare dai rinovirus, che si trasmettono con estrema facilità attraverso le goccioline emesse parlando, tossendo o starnutendo, ma anche tramite oggetti contaminati. Il contatto delle mani con il viso rappresenta una delle principali vie di contagio. Alcune condizioni, come un sistema immunitario indebolito, le malattie croniche o la permanenza in ambienti affollati, aumentano il rischio d’infezione. Il freddo non è una causa diretta, ma agisce come fattore predisponente: l’aria più secca e le basse temperature riducono l’efficacia delle difese delle mucose nasali.
Con l’arrivo dell’autunno, inoltre, cresce il tempo trascorso in spazi chiusi, dove la circolazione dei virus è più rapida. Gli sbalzi termici tra ambienti riscaldati e aria esterna contribuiscono a indebolire le vie respiratorie. I bambini, soprattutto quelli che frequentano scuole e asili, risultano particolarmente vulnerabili poiché il loro sistema immunitario è ancora immaturo e il contatto con molti coetanei favorisce la trasmissione dei virus. Inoltre, i bambini possono contrarre anche ben dieci raffreddori all’anno, contro i due o quattro tipici degli adulti. Insomma, il raffreddore prospera in autunno per una combinazione di fattori ambientali, immunologici e sociali. Il calo delle temperature, la vita in spazi chiusi e l’esposizione continua ai virus rendono questa stagione il periodo ideale per la diffusione dell’infezione.
Gli errori da non fare se il figlio torna da scuola con il raffreddore: i consigli dell’esperto
Tra i rimedi più frequenti, che i genitori seguono quando vedono i loro figli al ritorno da scuola, con il naso che cola, c’è quello dell’aerosol. Sottoporre i propri bambini all’aerosol per un semplice raffreddore, però, non è corretto, e bisognerebbe evitarlo: a rivelarlo, è stato un noto esperto di farmaci e salute, e cioè il dottor Vincenzo Spinelli. L’aerosol, in effetti, non cura il semplice raffreddore, che è di origine virale e si risolve spontaneamente, ma può essere utile, sempre su indicazione medica, per disturbi respiratori come bronchiti, asma o sinusiti, quando serve somministrare farmaci mirati. Proprio perché il raffreddore è di origine virale e si risolve spontaneamente, ci sono altri due errori da non fare: quello di somministrare lo sciroppo per la tosse, se la tosse è solo un sintomo del raffreddore, e quello di somministrare il cortisone o l’antibiotico.

Ma se l’aerosol, lo sciroppo per la tosse e il cortisone non vanno bene, cosa si può fare per eliminare il raffreddore? Consultare il pediatra del bambino è fondamentale, anche perché sarà quest’ultimo a trovare la causa del raffreddore e dare la terapia giusta, ma una cosa che può essere utile fare, in generale, è il lavaggio nasale. Il farmacista spiega, infatti, che il lavaggio nasale consiste nell’introdurre una soluzione fisiologica di acqua e sale nelle narici per rimuovere il muco, migliorando la respirazione e riducendo il rischio di infezioni.
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Perché il lavaggio nasale è utile
Il lavaggio nasale è particolarmente utile nei bambini piccoli, che non riescono ancora a soffiarsi il naso, perché libera le vie respiratorie e favorisce il sonno e l’alimentazione. Questa pratica semplice e sicura aiuta a mantenere l’igiene nasale e a prevenire complicanze del raffreddore. Per farlo correttamente, però, al fine di non danneggiare le vie nasali del bambino, si consiglia di chiedere istruzioni precise e chiare al pediatra.