Il borgo di Bobbio, in provincia di Piacenza, merita di essere visitato per tutte le sue meraviglie: è una località stupenda dell’Emilia-Romagna, ricca di posti da vedere, e con un ponte molto particolare.
Tra i borghi da visitare nella stagione autunnale, non può mancare il borgo di Bobbio, in Emilia-Romagna. Situato nella provincia di Piacenza, questo borgo ha davvero tanto da offrire: facente parte della lista de ‘I Borghi più belli d’Italia‘, infatti, Bobbio dispone di autentiche meraviglie, di natura artistica e paesaggistica, e non solo. Situato nella val Trebbia, il borgo di Bobbio è abitato sin dal neolitico, e sin dal 1014 è riconosciuto come Città, per il suo valore. Tra i luoghi più suggestivi della zona, e da visitare assolutamente, c’è, in particolare, un ponte avvolto nella leggenda. Esso è il Ponte Vecchio, o Ponte Gobbo: di origine romanica, questo ponte è molto misterioso, in quanto non si conosce bene la storia che ha portato alla sua costruzione.
Addirittura, come già anticipato, le sue origini sono oggetto di un mito, secondo cui questo sarebbe il ‘ponte del Diavolo‘. Come rivelato dai travel creator Ilaria e Filippo, e cioè gli Emiliani a spasso, tale ponte è chiamato così perché sarebbe stato costruito in una sola notte da undici spiritelli agli ordini del demonio. Questo avrebbe fatto un patto con San Colombano: avrebbe costruito il ponte in una sola notte, ma pretendeva come ricompensa la prima anima di chi lo avrebbe attraversato. San Colombano, con astuzia, lo beffò facendo passare un cane al posto di una persona, spezzando così il patto. Una leggenda davvero particolare, che gli è valso un nome molto suggestivo.
Gita di ottobre a Bobbio: uno splendido borgo dell’Emilia-Romagna
Come spiegano gli esperti, oltre al fascino della leggenda, il ponte è il vero simbolo del borgo: la sua origine risale all’età romanica e se ne trovano citazioni già dal 1196. Nel corso dei secoli, le piene del fiume ne hanno più volte minacciato la stabilità, costringendo a ricostruzioni e restauri. Ancora oggi, con la sua forma irregolare e l’architettura in pietra, custodisce un’aura di mistero che intreccia storia e mito. Oltre al ponte del diavolo, però, Bobbio ha tanto altro da offrire: potete scoprire cosa, grazie al nostro itinerario per un weekend di ottobre alla scoperta della località e delle zone limitrofe. Un weekend d’autunno a Bobbio è l’occasione ideale per immergersi nella storia e nei paesaggi della Val Trebbia, un territorio che unisce cultura, natura e gastronomia.

La giornata di sabato può cominciare con la passeggiata sul celebre Ponte Gobbo, dalle arcate irregolari e avvolto da leggende, per poi proseguire nel centro storico tra case in pietra, botteghe artigiane e la Concattedrale di Santa Maria Assunta. L’Abbazia di San Colombano, con il chiostro rinascimentale e la cripta del santo, racconta una tradizione monastica che rese Bobbio un punto di riferimento culturale in epoca medievale. Da non perdere il Castello Malaspina-Dal Verme, che domina il borgo con un panorama spettacolare sulla valle. Il pranzo diventa occasione per assaggiare i maccheroni alla bobbiese, i pisarei e fasò o i piatti con funghi freschi. Nel pomeriggio, il Museo della Città e una passeggiata lungo il Trebbia permettono di vivere il borgo con calma, prima di concludere con una cena tipica in trattoria o in agriturismo sulle colline circostanti.
La seconda giornata
La domenica può essere dedicata alle escursioni tra i colli piacentini. I sentieri che si snodano verso il Monte Penice offrono scorci spettacolari, arricchiti dai toni caldi della stagione. Una tappa consigliata è il borgo di Travo, con il castello, il Museo Archeologico e le trattorie dove gustare tortelli o salumi locali. Proseguendo verso il Passo del Penice, i boschi regalano castagne e funghi, mentre le locande offrono piatti di selvaggina che celebrano i sapori autunnali. Dopo un pranzo in osteria, il pomeriggio può chiudersi a Rivergaro, tra una passeggiata lungo il fiume e un calice di Gutturnio o anche Ortrugo delle colline piacentine. L’esperienza unisce così arte, natura e cucina autentica, lasciando il ricordo di un viaggio che intreccia il fascino di un borgo medievale con l’anima più genuina dell’Appennino emiliano.
Visualizza questo post su Instagram