C’è un borgo antico meraviglioso, nelle Marche, e in particolare nella provincia di Fermo, che deve essere assolutamente visitato: ecco cosa fare e visitare.
Nelle Marche, e in particolare in provincia di Fermo, vi è un borgo dalla grande bellezza: è Servigliano. Questa località, che è parte dei Borghi più belli d’Italia, è ricca di memoria storica, e merita di essere visitata per il suo patrimonio artistico e culturale. Come rivelano due travel creator, Ilaria e Filippo, noti come Emiliani a spasso, a seguito di una frana, che ebbe luogo nel 1770, il paese fu completamente ricostruito. La ricostruzione avvenne secondo i canoni urbanistici settecenteschi. Proprio per questo motivo, il borgo è stato soprannominato ‘la città ideale‘, in quanto rispecchia tutti i canoni ideali dell’epoca.
La sua pianta corrisponde a un quadrilatero, che è aperto su tre porte, le quali conducono alla piazza principale. Nella piazza principale, si trovano la Chiesa di San Marco e il Palazzo Pubblico. Oltre a visitare queste due strutture, i travel creator suggeriscono di visitare il Museo della Memoria, nella ex stazione ferroviaria. Questo museo è stato fondato per recuperare la storia e la memoria dei fatti avvenuti in un grande campo di prigionia, tra il 1915 e il 1955, conosciuto proprio come il Campo di prigionia di Servigliano. Tra storia, tradizione, memoria e cultura, questo borgo merita di essere visitato e scoperto: un autentico gioiello, che consigliamo di visitare. Da non dimenticare anche un pranzo o una cena presso i rioni di Servigliano, storiche località, i cui abitanti, ogni anno, ad agosto, partecipano al Torneo Cavalleresco. Un Palio, insomma, che rende Servigliano anche una cittadina ricca di eventi.
Gita d’autunno nel borgo di Servigliano e dintorni: uno splendido itinerario nelle Marche
Nonostante il Palio abbia luogo ad agosto, noi consigliamo di visitare questo borgo già nell’autunno, e magari in un weekend del mese di ottobre. Di seguito, forniamo un itinerario di due giorni, per un’esperienza a dir poco splendida. Un weekend d’autunno a Servigliano è l’occasione per immergersi nella cultura, nella cucina e nella natura delle colline marchigiane. Il borgo custodisce una struttura urbanistica unica con mura quadrilatere, piazza Roma e la Collegiata di San Marco Evangelista. Passeggiando tra i vicoli, la storia recente trova spazio nella Casa della Memoria, museo multimediale che racconta le vicende del campo di prigionia e degli eventi del Novecento.
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Il pranzo offre il meglio della tradizione marchigiana, con piatti come olive ascolane, vincisgrassi e carni alla griglia da gustare in ristoranti tipici. Nel pomeriggio, il Parco della Pace invita a un contatto diretto con la natura, tra alberi secolari, scorci sul fiume Tenna e installazioni dedicate alla memoria storica. In alternativa, la Chiesa di Santa Maria del Piano e i palazzi storici arricchiscono l’esperienza culturale. La cena in agriturismo, con piatti stagionali e vini locali, permette di concludere la giornata con un’atmosfera autentica.
La seconda giornata
La domenica diventa occasione per scoprire i dintorni. A breve distanza si trovano borghi suggestivi come Penna San Giovanni, con la sua rocca panoramica, o Monte Vidon Combatte, che regala viste spettacolari sulle colline. Chi ama il trekking può esplorare l’anello di Montefalcone Appennino, tra gole e boschi, oppure spingersi nelle campagne di Massa Fermana, dove castelli e tradizioni artigianali raccontano un passato ancora vivo.

Il pranzo può svolgersi in un’osteria dei borghi visitati o nuovamente a Servigliano, con le proposte casalinghe di trattorie storiche. Nel pomeriggio, l’arte diventa protagonista nelle vicine città di Offida e Fermo, con i loro teatri e musei, raggiungibili in meno di un’ora. Prima del rientro, una sosta in fattoria o in agriturismo consente di acquistare prodotti autunnali, dal Pecorino dei Monti Sibillini ai salumi locali, dall’olio nuovo al miele. Questo itinerario permette di vivere un’esperienza completa, che intreccia storia, natura e sapori genuini, restituendo l’essenza di un territorio che custodisce con discrezione il suo fascino autentico.