Sapete che c’è una parte del pomodoro che non bisognerebbe consumare, nel caso in cui si soffrisse di mal di testa ricorrente? Farmacista spiega di quale parte si tratta e per quale motivo.
Il mal di testa, noto anche come cefalea, è un dolore che interessa una parte del capo o l’intera testa. Può presentarsi in modo continuo o intermittente e assumere caratteristiche diverse, come pulsante, oppressivo o trafittivo. In alcuni casi si manifesta come sintomo isolato, in altri è legato ad ulteriori disturbi. I sintomi più frequenti comprendono dolore di intensità variabile, talvolta accompagnato da nausea, vomito, sensibilità alla luce o ai suoni, disturbi visivi, lacrimazione o congestione nasale. L’emicrania si distingue per il dolore pulsante che colpisce di solito un solo lato della testa, mentre la cefalea tensiva provoca una sensazione di pressione diffusa.
Le cause possono essere primarie, cioè non legate a malattie sottostanti, oppure secondarie, associate ad altre patologie. Tra le cefalee primarie si trovano l’emicrania, la tensiva e la cefalea a grappolo, considerate vere e proprie malattie e non semplici sintomi. Alla loro comparsa concorrono predisposizione genetica e fattori ambientali, spesso scatenati da stress, alterazioni del sonno, disidratazione, digiuno, variazioni ormonali o abuso di caffeina e alcol. Le forme secondarie invece derivano da infezioni come sinusite o otite, da traumi cranici, malattie vascolari, problemi neurologici, ipertensione o tensioni muscolari cervicali. Il mal di testa ricorrente, in particolare, è frequente in chi presenta una predisposizione familiare o è costantemente esposto a fattori scatenanti come stress, sonno irregolare e alimentazione squilibrata. Anche condizioni croniche come allergie, squilibri ormonali o disturbi del sonno possono contribuire.
Se soffri di mal di testa ricorrente, togli la buccia del pomodoro: ecco perché
Ed è proprio di mal di testa ricorrente che parliamo in questo articolo, e in particolare di un consiglio dato da un noto farmacista italiano, il dottor Giacomo. L’esperto, in particolare, ha consigliato di non mangiare la buccia del pomodoro, e di ridurre anche il consumo delle salse di pomodoro, se si soffre di mal di testa ricorrente. Questo, per due motivi: prima di tutto, perché nella buccia del pomodoro è contenuta la solanina, e cioè un alcaloide che prende il nome dalla famiglia delle solanacee. La solanina è utilizzata dalla pianta del pomodoro per difendersi dalle infestazioni di funghi e insetti, ma quando si consuma la buccia di pomodoro, l’alcaloide supera facilmente la barriera ematoencefalica, generando diverse sintomatologie, che possono peggiorare nettamente la condizione di pazienti già soggetti al mal di testa.

Il secondo motivo riguarda l’acido salicilico, di cui i pomodori sono ricchi. Questo viene ulteriormente aggiunto nelle salse, come conservante, e una quantità così alta può facilitare il mal di testa. Questo perché l’acido salicilico può indurre un’infiammazione intestinale che, grazie all’asse intestino-cervello, può peggiorare una sintomatologia preesistente. Meglio preferire, dunque, le salse fatte in casa, magari senza o con poca buccia, per evitare di trovare troppe sostanze che facilitano l’insorgere del mal di testa.
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