Ecco i tre fattori che potrebbero causare i cattivi odori nella lavatrice e, quindi, automaticamente, sui vestiti dopo il bucato.
La lavatrice rappresenta uno degli elettrodomestici più importanti della vita domestica, perché permette di lavare i capi in profondità, eliminando sporco, batteri e cattivi odori. L’azione combinata di acqua, detersivi e programmi specifici non solo assicura tessuti puliti, ma anche igienizzati e gradevolmente profumati. Un buon ciclo di lavaggio, soprattutto se abbinato a prodotti igienizzanti o disinfettanti, riesce a liberare le fibre sia dalle impurità visibili sia da quelle invisibili. I programmi più avanzati garantiscono la rimozione di allergeni e microrganismi, rendendo i vestiti sicuri anche per chi ha la pelle più delicata. L’impiego di ammorbidenti e additivi profumati, unito a un’adeguata asciugatura, contribuisce a mantenere una fragranza piacevole e una sensazione di freschezza che dura nel tempo. In questo modo il bucato non si limita a essere pulito, ma trasmette anche una sensazione di comfort.
Tuttavia, una lavatrice non curata può trasformarsi in una fonte di problemi. Residui di detersivo, muffa o sporco accumulati nelle guarnizioni, nei filtri o nel cassetto portadetersivo compromettono il risultato del lavaggio, trasferendo cattivi odori ai capi appena trattati. Anche il malfunzionamento tecnico, se non affrontato con una corretta manutenzione, può impedire un risciacquo efficace e lasciare tracce di detersivo sui tessuti, con possibili conseguenze sulla pelle. Pertanto, solo una lavatrice pulita e ben funzionante consente di ottenere vestiti davvero igienizzati e profumati. Trascurare la manutenzione dell’elettrodomestico significa, di conseguenza, vanificare il lavaggio e rischiare di indossare capi che, invece di freschezza, portano con sé odori sgradevoli e residui indesiderati.
Cattivi odori nella lavatrice: esperto rivela i motivi più frequenti e come evitare problemi
I motivi per i quali la lavatrice potrebbe iniziare a emanare cattivi odori sono diversi: un esperto di pulizie domestiche, in particolare, ne ha rivelati tre, tra i più frequenti. Il primo motivo, secondo Mattia de La Casa di Mattia, potrebbe essere il fatto che si utilizzino sistematicamente cicli rapidi e a bassa temperatura. Usarli troppo spesso può essere un problema, in quanto il bucato sporco ha necessità di tempo per essere lavato. Il secondo motivo è l’utilizzo del solo detersivo liquido per i lavaggi.

Il detersivo liquido, in effetti, elimina lo sporco grasso, ma non igienizza il bucato. Infine, l’ultimo motivo è, forse, quello più comune: quello di lasciare l’oblò dell’elettrodomestico sempre chiuso. Tale azione, infatti, crea un ambiente umido: un ambiente, cioè, ideale per la proliferazione batterica e la formazione di muffe. Ma come risolvere questi problemi?
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Cosa fare per risolvere il problema
Ciascun errore ha una soluzione: per risolvere il primo problema, infatti, sarà necessario usare cicli di lavaggio adatti al grado di sporco del bucato, utilizzando le temperature adeguate. Per risolvere il secondo problema, si può aggiungere un additivo a base ossigeno, come come la candeggina delicata o percarbonato, quando si usa il detersivo liquido: questi additivi, infatti, hanno un potere igienizzante. Inoltre, si può alternare il detersivo liquido, all’utilizzo del detersivo in polvere, quando il bucato è chiaro o bianco in cotone resistente, purché sia con cicli lunghi ad almeno 40 gradi. Infine, per quanto riguarda il terzo problema, si deve sempre lasciare per diversi minuti l’oblò aperto, dopo il lavaggio in lavatrice. In ogni caso, poi, è necessario effettuare una manutenzione della lavatrice regolare, per evitare problemi di ogni tipo.