C’è un modo corretto, per assumere l’integratore di vitamina C, e dei modi scorretti: ecco i consigli del farmacista sulle cose da non fare, per far funzionare correttamente questo prodotto.
La vitamina C, conosciuta anche come acido ascorbico, è una sostanza idrosolubile essenziale per l’organismo. Non potendo essere accumulata, deve essere introdotta regolarmente con una dieta varia e ricca di frutta e verdura fresche. Il suo ruolo è cruciale in diversi processi fisiologici e la carenza può compromettere la salute in modo significativo. Uno dei compiti più rilevanti riguarda la sintesi del collagene, proteina indispensabile per mantenere in buono stato pelle, ossa, vasi sanguigni e cartilagini. Inoltre, contribuisce al corretto funzionamento del sistema immunitario e contrasta i radicali liberi grazie al suo forte potere antiossidante. Favorisce anche l’assorbimento del ferro proveniente da alimenti vegetali, riducendo il rischio di anemia, e partecipa alla protezione cellulare dallo stress ossidativo, facilitando la guarigione delle ferite.
Le principali fonti alimentari di vitamina C sono gli agrumi, i kiwi, le fragole, il ribes nero, la guava e, tra le verdure, i peperoni, i cavoli, i broccoli e le foglie verdi. È però una vitamina sensibile al calore e tende a degradarsi con la cottura prolungata, motivo per cui si trova in concentrazioni più elevate negli alimenti freschi e crudi. Gli integratori possono risultare utili in circostanze particolari, come nel caso in cui vengano assunti da fumatori, anziani, persone sotto stress o anche con ridotta capacità di assorbimento intestinale, oltre che durante gravidanza e allattamento. Tuttavia, un’assunzione eccessiva può causare disturbi gastrointestinali e favorire la formazione di calcoli renali. Inoltre, bisogna fare attenzione a come si assumono questi integratori: alcuni errori potrebbero, infatti, renderli completamente inutili.
Integratore di vitamina C: ecco come assumerlo e gli errori da non fare
Come spiegato da un noto farmacista, il dottor Stefano Briganti, ci sono tre cose da non fare, per evitare che gli integratori non funzionino. La prima è quella di mangiare cibi troppo zuccherini: lo zucchero, infatti, può competere con la vitamina C per l’ingresso nelle cellule. Un’altra cosa che rende inefficace l’integratore di vitamina C è se si assume come acido ascorbico, che è la ‘forma base‘ della vitamina C, in dosi elevate. Questo ha una discreta biodisponibilità, ma alte dosi potrebbero provocare disturbi gastrointestinali. O, comunque, si potrebbe assorbire solo una quota, e il resto verrà espulso con le urine.

Infine, l’interazione con alcuni farmaci potrebbe annullare gli effetti dell’integratore di vitamina C, o comunque non farlo assorbire bene. Tra i farmaci che sono incompatibili con tali integratori, l’esperto ha citato gli inibitori di pompa come l’omeprazolo. Questo può alterare il ph dello stomaco e, di conseguenza, l’assorbimento della vitamina. Il farmacista ha, poi, aggiunto che la vitamina C è idrosolubile, e cioè viene eliminata velocemente con le urine. Questo, senza accumularsi nei tessuti in eccesso, se non viene usata. Infine, l’esperto ha suggerito di preferire la vitamina C nella sua forma liposomiale. Questa ha, infatti, una biodisponibilità molto più alta ed è molto più stabile. Soprattutto se si necessita di dosaggi alti, quindi, conviene prediligere questa forma.
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