Oli da condimento: nutrizionista rivela i migliori (e i peggiori) per la salute del cuore

Oli da condimento: quali sono i migliori e quali i peggiori per la salute del nostro cuore? Ecco la risposta e i consigli dell’esperto.

L’olio è un ingrediente fondamentale nella cucina mediterranea e mondiale, apprezzato per le sue proprietà nutrizionali, il sapore e la versatilità. Viene utilizzato in diversi modi: per condire a crudo insalate, verdure e piatti di carne o pesce, dove l’olio extravergine di oliva esprime al meglio le sue qualità. In cottura, l’olio di oliva resiste bene alle alte temperature ed è adatto per rosolare o cuocere al forno. Per friggere, oli con un alto punto di fumo, come l’olio di arachide, garantiscono una frittura sana e croccante. L’olio può anche sostituire il burro nella pasticceria, rendendo i dolci più leggeri e morbidi. Inoltre, è usato come base per salse e marinature, migliorando il sapore degli ingredienti. Tra i principali tipi di olio, l’olio extravergine di oliva è il più pregiato, ideale per il suo alto contenuto di grassi monoinsaturi e antiossidanti.

L’olio di oliva è invece una miscela adatta a cotture più intense, mentre l’olio di sansa è utilizzato in ambito industriale. Gli oli di semi come quello di arachide e girasole sono perfetti per friggere e cucinare, mentre l’olio di cocco e palma sono tipici delle cucine tropicali. Infine, gli oli aromatizzati arricchiscono piatti e insalate con erbe, agrumi o aglio. L’olio si può scegliere in base al sapore e all’utilizzo in cucina, ma anche in base ai suoi valori nutrizionali: ci sono, infatti, alcuni oli più salutari di altri.

Oli da condimento: ecco quali sono i migliori, e quali bisognerebbe evitare

A rivelare gli oli da condimento migliori, e quelli peggiori, per la nostra salute, e in particolare per la salute del nostro cuore, è stato un noto esperto di alimentazione e nutrizionista, e cioè il dottor Daniele Basta. In particolare, l’esperto ha spiegato che, ad oggi, l’olio extravergine d’oliva è la scelta migliore, secondo la maggior parte delle evidenze scientifiche. È ricco di grassi monoinsaturi, polifenoli e vitamine E. Si tratta, in tutti i casi, di sostanze che contribuiscono a ridurre le lipoproteine LDL, e cioè il colesterolo cattivo, e ad aumentare l’HDL, e cioè il colesterolo buono, e a contrastare stress ossidativo e infiammazione. Per sfruttare al massimo le proprietà dell’olio extravergine d’oliva, conviene utilizzarlo a crudo. Le quantità perfette sono di 3 o 4 cucchiai al giorno, come fonte principale di grassi.

Oli da condimento
I tre oli da condimento consigliati. (Fonte: Instagram – @nutrizionedanielebasta).

Ci sono anche altri oli vegetali insaturi che possono essere utili alla nostra salute: in particolare, il nutrizionista ha citato l’olio di lino e l’olio di girasole alto oleico. Questi oli possono migliorare il profilo lipidico e ridurre il rischio cardiovascolare. È preferibile utilizzarli al posto di burro e oli tropicali. In effetti, proprio il burro e gli oli tropicali sono tra gli oli peggiori da utilizzare, e che converrebbe limitare. Tra gli oli tropicali, citiamo l’olio di palma e l’olio di cocco. Inoltre, conviene anche limitare l’uso di grassi trans e lardo. Tutti questi oli, infatti, aumentano i livelli di lipoproteine LDL e favoriscono l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Limitate, dunque, molto il loro utilizzo, preferendo sempre i tre oli vegetali prima citati.