“Cosa succede se ti ammali in vacanza?“: una nota consulente del lavoro risponde a questa e ad altre domande importanti sulle ferie.
Le ferie, i giorni di malattia e i permessi sono istituti del diritto del lavoro con finalità e modalità di gestione differenti. Le ferie rappresentano un periodo di astensione retribuito, finalizzato al riposo e al recupero delle energie. Esse non richiedono documentazione medica, ma solo pianificazione interna. La malattia consiste, invece, nell’assenza dal lavoro per condizioni di salute che impediscono lo svolgimento dell’attività. È obbligatorio il certificato medico, trasmesso all’INPS e al datore. La durata non è programmabile e dipende dalla guarigione. Durante questo periodo si ha diritto a una tutela economica, garantita dall’INPS e/o dall’azienda secondo il contratto. Il lavoratore deve rispettare le fasce di reperibilità per eventuali controlli.
I permessi sono, invece, assenze di durata limitata, variabili da poche ore a più giorni, utilizzati per esigenze personali o familiari. Possono essere retribuiti o meno, in base alla tipologia e al contratto, e vanno di norma richiesti in anticipo, salvo situazioni urgenti. In sintesi, dunque, le ferie hanno una funzione di recupero psico-fisico, la malattia garantisce la guarigione tutelando il reddito, mentre i permessi consentono di affrontare necessità specifiche senza interrompere il rapporto di lavoro. Pur condividendo la natura di assenze legittime, ciascun istituto risponde a logiche e regole precise, essenziali per mantenere equilibrio tra diritti del lavoratore e organizzazione aziendale.
Ferie, cosa succede se ti ammali e altre cose che dovrebbero sapere tutti
A proposito di ferie, ci sono altre cose fondamentali da sapere su questo importante istituto del diritto del lavoro, estremamente comune in estate. Prima di tutto, ricorda una nota consulente del lavoro, la dottoressa Sabrina Grazini, che le ferie sono un diritto costituzionale e irrinunciabile del lavoratore, finalizzato al suo riposo psicofisico. In quanto irrinunciabili, dunque, il lavoratore non può decidere di non usufruirne, ma è necessario che lo faccia. La seconda cosa fondamentale da sapere, è che non è vero che la scelta del periodo di ferie è stabilita a metà dal datore del lavoro e a metà dal lavoratore: il datore ha, cioè, sempre l’ultima parola, ma cerca di accontentare, se possibile, le esigenze del dipendente.

La terza cosa da sapere è quella anticipata nel titolo dell’articolo: cosa succede se un dipendente si ammala durante le ferie? La risposta è facile: la malattia interrompe le ferie. È, però, necessario che il lavoratore esibisca il certificato medico per i giorni interessati. Dopodiché, il dipendente potrà, eventualmente, accordarsi insieme al datore sul nuovo periodo di ferie, per recuperare i giorni persi a causa della malattia. Infine, ogni lavoratore ha a diritto a circa 4 settimane di ferie l’anno, da distribuire a seconda delle sue esigenze, e i giorni non goduti durante l’anno, vengono conservati per l’anno successivo. Qualora il lavoratore non li chiedesse, questi saranno liquidati soltanto dopo la conclusione del rapporto di lavoro.
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