Mangia il vero sushi in Giappone, poi svela il prezzo: "Totalmente diverso dall'Italia"

Un italiano mangia il vero sushi in Giappone poi svela il prezzo: ecco quanto ha speso e le differenze rispetto all'Italia.

In Italia siamo abituati a pensare al sushi come a una sequenza infinita di piattini colorati, roll ricoperti di salse e locali dove l’“All you can eat” regna sovrano. In Giappone, però, il sushi è un’arte millenaria fatta di gesti precisi, sapori delicati e ambienti raccolti, dove il silenzio e la cura nei dettagli sostituiscono il caos dei buffet occidentali. A raccontarlo sui social è l’esperto di viaggi @luigigramma, che nei suoi video porta i follower alla scoperta dei veri templi del sushi giapponese.

I ristoranti tradizionali in Giappone non sono maxi catene o locali da cento coperti. Sono spesso piccole perle nascoste tra le vie di Tokyo o Osaka, con sale intime che ospitano al massimo quindici persone. Il sushi viene preparato sotto gli occhi dei clienti, da chef che dedicano anni della loro vita a perfezionare ogni singolo gesto. Niente viene lasciato al caso: dal taglio del pesce fino alla quantità di riso, tutto rispetta una filosofia precisa. Una turista ha assaggiato la cheesecake più virale del Giappone. A mostrare il tutto è l'esperto di viaggi conosciuto sui social come @luigigramma.

Italiano mangia il sushi in Giappone: ecco il prezzo e la differenza con l'Italia

Dimentichiamo i roll pieni di formaggi spalmabili e fritture. I roll esistono anche in Giappone, ma il cuore della tradizione è il nigiri: una piccola base di riso compatto su cui viene adagiata una fetta generosa di pesce crudo. In Italia spesso il riso domina sul resto, mentre in Giappone il rapporto è completamente invertito. Il nigiri giapponese ha metà del riso rispetto a quello italiano e una fetta di pesce che può essere anche il doppio in spessore e grandezza. Il risultato? Un equilibrio di sapori che valorizza la freschezza e la qualità del pesce, senza coprirla con ingredienti superflui.

 

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Tra i tipi di pesce utilizzati non ci sono solo salmone e tonno, che in Occidente vanno per la maggiore. I nigiri giapponesi propongono varietà locali e stagionali, come gambero, anguilla, seppia, ricciola o calamaro. Ogni pesce ha una sua stagionalità e una sua lavorazione specifica. Persino il wasabi, che in molti locali europei è industriale e poco aromatico, in Giappone cambia completamente volto: viene grattugiato fresco e inserito tra il riso e il pesce, regalando una nota pungente ma delicata, capace di esaltare e non coprire i sapori. Un altro aspetto sorprendente è il modo di ordinare. I clienti possono scegliere singoli pezzi di sushi, ordinandoli direttamente al maestro, oppure optare per set già composti con una selezione di nigiri. La proposta varia a seconda della stagione e del pescato del giorno, perché la freschezza è tutto in questo tipo di cucina.

sushi in giappone
Sushi in Giappone, fonte: Instagram

Il vero colpo di scena arriva quando si parla di prezzi. Lontano dall’idea di lusso inaccessibile, il sushi giapponese di alta qualità può essere sorprendentemente economico. Nei locali tradizionali frequentati da @luigigramma, una cena completa di sushi freschissimo può costare anche solo 20 euro a persona. Una cifra che in Italia non basterebbe nemmeno per un “All you can eat” di media qualità. Questo perché in Giappone il sushi non è considerato un bene di lusso per pochi. Fa parte della cultura quotidiana e, pur nella sua raffinatezza, rimane accessibile a chi cerca un’esperienza autentica.