Italiano fa colazione in un bar di Copenaghen: "Cosa è gratis rispetto all'Italia"

Un italiano fa colazione in un bar tipico di Copenaghen: ecco che cosa ha scoperto che è gratis rispetto all'Italia.

A volte basta viaggiare all’estero per rendersi conto di quanto siano diverse le piccole abitudini quotidiane. È proprio quello che è accaduto a Luigi Gramma, influencer italiano molto seguito sui social con il nickname @luigigramma, che durante un recente viaggio a Copenaghen ha fatto una scoperta curiosa, quasi sorprendente per chi vive in Italia. In un video pubblicato sui social, Luigi ha raccontato la sua esperienza in un bar della capitale danese. Nulla di troppo elaborato, nessun pranzo gourmet né piatti stellati. Solo una colazione semplice, fatta di pane, burro e marmellata, condivisa con un’altra persona. Il prezzo finale? Ben 9 euro. Una cifra che, come lo stesso influencer ha sottolineato, è decisamente più alta rispetto a quanto si pagherebbe per la stessa ordinazione in Italia.

Italiano fa colazione a Copenaghen: ecco cosa è gratis a differenza dell'Italia

Ma ciò che lo ha davvero stupito non è stato il conto, comunque in linea con il costo della vita in Danimarca, notoriamente tra i più elevati d’Europa. La vera sorpresa è arrivata quando ha chiesto dell’acqua. In Italia, è risaputo, persino il semplice bicchiere d’acqua che accompagna il caffè può avere un costo. Soprattutto al Nord, dove in molti bar il bicchiere d’acqua servito insieme alla colazione viene inserito regolarmente nello scontrino. Al Sud, invece, questa consuetudine è meno diffusa, e il bicchiere d’acqua resta ancora un gesto di cortesia. Ma quando si tratta di una bottiglia, grande o piccola che sia, il prezzo è sempre presente, ovunque nel Paese.

 

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A Copenaghen, invece, il concetto cambia radicalmente. Qui l’acqua nei bar e nei ristoranti è sempre gratuita. Non solo un semplice bicchiere, ma vere e proprie brocche e dispenser a disposizione dei clienti, pronti per essere riempiti ogni volta che si desidera. Nessuna differenza tra locali eleganti e caffetterie più spartane: l’acqua è un diritto, non un extra da pagare. Luigi Gramma, con il suo stile diretto, ha voluto condividere questa abitudine scandinava con i suoi follower, aprendo un confronto interessante sul rapporto che abbiamo in Italia con beni essenziali come l’acqua. Se in Danimarca l’accesso all’acqua è garantito nei locali pubblici e considerato parte del servizio di accoglienza, nel nostro Paese resta ancora legato a una logica commerciale. Anche i supermercati qui sono molto diversi.

acqua danimarca
L'acqua in Danimarca, fonte: Instagram

È curioso osservare come una città cara come Copenaghen, dove una colazione leggera può costare quasi il doppio rispetto all’Italia, scelga di non far pagare l’acqua. Una scelta che non solo riflette una diversa sensibilità culturale, ma probabilmente anche un modo più sostenibile di gestire le risorse. I locali danesi, infatti, riducono il consumo di bottiglie di plastica e incentivano un consumo responsabile, lasciando i clienti liberi di servirsene secondo le proprie necessità. In Italia, invece, la cultura del “servizio a pagamento” sembra difficile da scardinare. Anche quando si tratta di acqua, che resta pur sempre un bene primario. Persino nelle regioni dove il costo della vita è più basso, come in alcune zone del Sud, la bottiglia d’acqua ordinata al tavolo ha sempre un prezzo, variabile in base al tipo di locale.