Su Netflix l'irriconoscibile Marco Giallini: ha vinto 1 Nastro d'Argento

Su Netflix arriva un film con Marco Giallini che è totalmente irriconoscibile: ecco perché vale la pena vederlo.

Arriva su Netflix dal 9 luglio uno dei film italiani più sorprendenti degli ultimi anni: La città proibita, diretto da Gabriele Mainetti. Un titolo che ha già lasciato il segno nel panorama cinematografico italiano grazie a una miscela esplosiva di azione, commedia e dramma, arricchita da spettacolari scene di arti marziali e da un racconto vibrante di multiculturalità. Mainetti, già conosciuto per il suo stile dinamico e visionario, firma qui una storia che attraversa continenti e culture, fondendo la Cina degli anni ’90 con la Roma più autentica e popolare.

La protagonista è Mei, interpretata con forza e delicatezza da Yaxi Liu. Una giovane donna cinese esperta di arti marziali che, dalla lontana Cina, arriva a Roma alla ricerca della sorella Yun, misteriosamente scomparsa. La sua indagine personale la conduce nel cuore del quartiere Esquilino, in quel microcosmo pulsante di vita e contrasti culturali che trova il suo fulcro nel ristorante cinese “La città proibita”. È proprio lì che si intrecciano i destini di personaggi molto diversi, ma uniti da una stessa lotta per la sopravvivenza e la verità. Se amate Giallini, potete anche recuperare questa commedia.

Marco Giallini su Netflix totalmente irriconoscibile: incetta di premi

Tra questi spicca Marcello, giovane cuoco romano interpretato da Enrico Borello, che lotta per mantenere in piedi il ristorante di famiglia dopo la sparizione del padre Alfredo, un ruolo affidato a Luca Zingaretti. Accanto a lui, la madre Lorena, portata sullo schermo con la consueta verve da Sabrina Ferilli, simbolo di una romanità schietta e combattiva. A completare il quadro troviamo Annibale, il piccolo malavitoso del quartiere interpretato da Marco Giallini, che con il suo carisma rappresenta il ponte tra il vecchio e il nuovo volto di Roma.

La storia si muove sul filo della tensione, tra scontri culturali e battaglie personali. Mei e Marcello, uniti da un destino comune e da un'inaspettata solidarietà, si trovano a fronteggiare non solo la criminalità locale, ma anche quella internazionale, incarnata dalla figura enigmatica di Mr. Wang (Chunyu Shanshan). Il risultato è un film che alterna momenti di pura azione a riflessioni più profonde sulle trasformazioni sociali e culturali che attraversano la capitale italiana.

sabrina ferilli scena
Sabrina Ferilli in una scena del film

La città proibita ha conquistato la critica e il pubblico già al suo debutto nelle sale italiane, avvenuto il 13 marzo 2025. Ha incassato oltre 1,6 milioni di euro, un risultato notevole per un film di genere così particolare nel panorama italiano. Il successo, però, non si è fermato al botteghino. Il film ha collezionato numerosi premi e candidature prestigiose: ai Nastri d’Argento ha vinto il riconoscimento per il Miglior regista a Gabriele Mainetti e per il Miglior sonoro in presa diretta, oltre a ottenere diverse candidature tra cui Miglior film e Migliore attrice non protagonista. I riconoscimenti sono arrivati anche ai Globo d’Oro e al Festival Internazionale di Berlino, dove è stato selezionato per l’European Film Market.

La storia di Roma

Quello che colpisce di più è la capacità del film di raccontare la Roma contemporanea senza cliché. Mainetti ci porta dentro un quartiere Esquilino che è uno dei luoghi più autentici e contraddittori della città. Qui, la tradizione popolare romana convive con la nuova realtà multietnica, tra difficoltà e incontri inattesi. Marcello e Lorena rappresentano la fatica di chi cerca di tenere viva un’attività familiare, mentre Annibale incarna la romanità più spigolosa ma capace di affetto e protezione. Mei, invece, è il simbolo di chi arriva da lontano portando con sé non solo il peso della nostalgia, ma anche una forza interiore che le permette di affrontare sfide apparentemente insormontabili.

La regia di Mainetti è dinamica, a tratti quasi fumettistica, ma sa anche fermarsi per raccontare i silenzi e le solitudini dei personaggi. La fotografia, curata nei minimi dettagli, alterna i toni caldi della Roma popolare alle atmosfere più fredde e misteriose dei retroscena criminali. La colonna sonora, così come il montaggio serrato, contribuisce a creare un ritmo incalzante che tiene lo spettatore con il fiato sospeso.