Finalmente è disponibile su Netflix una serie molto amata di Rai 1. Scopriamo insieme di quale si tratta e perché guardarla.
Ha conquistato il pubblico in prima serata su Rai 1 e ora sta scalando le classifiche di Netflix: Gerri è la nuova serie italiana che ha fatto centro, diventando in poche settimane una delle produzioni più chiacchierate del 2025.
Ma cosa rende Gerri così irresistibile per gli spettatori italiani (e non solo)? Una storia intensa, un protagonista fuori dagli schemi e un'ambientazione inedita per il genere crime: la Puglia, aspra e magnetica, che diventa quasi un personaggio a sé.
Netflix, Gerri è disponibile sulla piattaforma: è amatissima
Ideata da Donatella Diamanti e Sofia Assirelli e diretta da Giuseppe Bonito, la serie si ispira ai romanzi polizieschi di Giorgia Lepore. Un poliziesco con il cuore da drama e l’anima noir, che riesce a emozionare e al tempo stesso far riflettere. Al centro della narrazione troviamo Gregorio Esposito, detto Gerri: ispettore di polizia, spirito ribelle e tormentato, è interpretato con magnetismo da Giulio Beranek. Ma dietro l’identità di Gerri si nasconde Goran, un bambino rom abbandonato e cresciuto da un prete e da una perpetua. Il suo passato, doloroso e irrisolto, torna a bussare alla porta mentre cerca di risolvere intricati casi di omicidio.

Gerri non è l’investigatore classico: va controcorrente, rompe le regole, si scontra con superiori e colleghi. E proprio in questo suo modo anticonvenzionale di agire sta una parte del fascino della serie. Il suo carisma, unito a una vulnerabilità latente, crea un personaggio complesso e sorprendente.
Ad affiancarlo nelle indagini c’è la viceispettrice Lea Coen, interpretata da Valentina Romani. Tra i due si instaura fin da subito un rapporto fatto di scintille e ambiguità: tensioni, dissapori, ma anche una tensione emotiva e fisica che tiene lo spettatore incollato allo schermo. Il cast è completato da nomi noti del panorama italiano come Fabrizio Ferracane, Roberta Caronia, Irene Ferri e Lorenzo Adorni, che arricchiscono la narrazione con personaggi sfaccettati e sottotrame coinvolgenti.
Una serie che rompe gli schemi: noir, identità e paesaggi mozzafiato
La prima stagione di Gerri è composta da quattro serate (otto episodi in totale), andate in onda su Rai 1 tra il 5 e il 26 maggio 2025. Fin dalla prima puntata, la fiction ha catalizzato l’attenzione del pubblico, complice anche un impianto narrativo solido che intreccia presente e passato in modo sapiente. Ogni episodio mescola il ritmo serrato dell’indagine poliziesca con flashback toccanti che scavano nella memoria e nei traumi dei protagonisti. Un mix ben calibrato tra mistero e introspezione, che conferisce alla serie una profondità rara nel panorama televisivo italiano.
La Puglia, con i suoi scorci tra Trani, Barletta, Molfetta, Andria e Bisceglie, non è un semplice sfondo ma una vera e propria coprotagonista. La scelta di ambientare la serie lontano dai classici scenari urbani dona freschezza alla narrazione, valorizzando una terra spesso esclusa dai racconti noir. E proprio questa ambientazione ha colpito molti spettatori e critici: la Puglia selvaggia, con i suoi contrasti e la sua luce, racconta molto anche dei personaggi che la abitano.
Ma uno degli aspetti più interessanti di Gerri è senza dubbio il modo in cui affronta temi sociali complessi senza cadere nella retorica. Il protagonista è un uomo di origine rom, presentato senza stereotipi e con grande attenzione alla sua umanità. Gerri non è un eroe infallibile, ma un uomo segnato dalla sofferenza, dalla discriminazione, dal bisogno di riscatto. La sua ricerca della verità passa anche per la riscoperta delle proprie radici, per l’accettazione di un’identità a lungo rinnegata. Per chi non avesse visto questa serie su Rai 1, Netflix ha la soluzione perfetta e non solo. Sulla piattaforma, tanti film e storie da guardare tutte d'un fiato.