Stasera in tv, commedia cult: boom d'incassi al botteghino italiano

Stasera in tv c'è una grande commedia cult tutta italiana: fu un vero e proprio boom d'incassi e ha fatto ridere l'Italia intera.

Un film che ha segnato un’epoca. Una commedia che ancora oggi fa sorridere con intelligenza e leggerezza. “Grand Hotel Excelsior”, in onda questa sera in prima serata, è uno di quei titoli capaci di riunire davanti allo schermo intere generazioni. Uscito nel 1982 e firmato dalla coppia d’oro Castellano e Pipolo, il film è un concentrato irresistibile di situazioni comiche, equivoci e personaggi indimenticabili.

Il motivo del suo successo? Un cast stellare e un racconto corale ambientato in un luogo fuori dal tempo, dove l’eleganza si mescola al grottesco e il sentimento convive con la risata. Adriano Celentano, Enrico Montesano, Carlo Verdone, Diego Abatantuono ed Eleonora Giorgi compongono un ensemble di rara efficacia, capace di dare vita a personaggi iconici, entrati a pieno diritto nella storia del cinema italiano.

Stasera in tv un grande cult della commedia italiana: boom d'incassi

Il film va in onda stasera su Cine34 (canale 34 del digitale terrestre) alle ore 21.00. La storia si svolge tra le mura del lussuoso Grand Hotel Excelsior, un albergo elegante e un po’ surreale, dove tutto può accadere. Al centro delle vicende c’è Taddeus, interpretato da un impeccabile Adriano Celentano. È il direttore dell’hotel, un uomo austero e metodico, ossessionato dalla figura di un illustre antenato. Il suo rigore vacilla quando entra in scena Ilde Vivaldi, cliente affezionata ma tormentata, che tenta ripetutamente il suicidio per un amore non corrisposto. La sorpresa? È proprio Taddeus l’oggetto dei suoi sentimenti, anche se lui lo capirà solo più avanti. Una rivelazione che spiazza, diverte e commuove allo stesso tempo.

scena film
Adriano Celentano e Eleonora Giorgi in una scena del film

Ma Taddeus non è l’unico protagonista. Al suo fianco c’è Egisto Costanzi, il cameriere vedovo con il volto di Enrico Montesano. Per amore della figlia, le fa credere di essere un ricco imprenditore, ma quando lei arriva a sorpresa per festeggiare il suo compleanno, si trova costretto a mettere in piedi un’esilarante messinscena. Montesano regala uno dei suoi ruoli più teneri e divertenti, tra battute fulminanti e gag costruite al millimetro.

Il terzo personaggio-chiave è Pericle Coccia, un pugile rozzo ma dal cuore d’oro, interpretato da Carlo Verdone in una delle sue prime, memorabili prove cinematografiche. Arrivato all’hotel per prepararsi a un incontro, finisce per innamorarsi di Maria, una dolce cameriera, più interessato a conquistarla che ad allenarsi. Dopo la sconfitta sul ring, troverà la sua rivincita nell’amore e in un lavoro più adatto a lui: il facchino dell’albergo. Infine, non può mancare il tocco surreale del Mago di Segrate, illusionista imbranato e vanesio, reso irresistibile da Diego Abatantuono. I suoi maldestri tentativi di levitazione e spettacoli tragicomici sono il perfetto contrappunto alla comicità più classica degli altri personaggi, aggiungendo un ulteriore livello di follia al film. Ha ottenuto un vero e proprio boom d'incassi in Italia quell'anno e precisamente nel 1982-83, raggiungendo un miliardo di lire italiane.

Perché vale la pena vederlo

Il bello di “Grand Hotel Excelsior” sta proprio nella sua capacità di intrecciare storie diverse in un unico spazio narrativo. Ogni personaggio ha il suo arco, la sua piccola epopea fatta di sogni, delusioni, speranze e cambiamenti. Il tutto raccontato con uno stile leggero ma mai superficiale, in un equilibrio perfetto tra satira, umorismo e sentimento. Non si può non citare la colonna sonora di Armando Trovajoli, raffinata e perfettamente in sintonia con le atmosfere del film. Le musiche accompagnano i momenti chiave con eleganza, rendendo ancora più memorabili alcune scene.

Girato in ambienti curatissimi, con una scenografia che valorizza al massimo la cornice dell’hotel, il film è anche un piccolo gioiello estetico. L’atmosfera sospesa, quasi fiabesca, contribuisce a rendere ogni situazione più credibile, pur nella sua assurdità. Una commedia che non invecchia, capace di parlare ancora oggi con la stessa forza di allora. Vale la pena vederla perché è un esempio perfetto di come si possa far ridere senza essere volgari, raccontare l’amore senza essere melensi e mettere in scena la vita con tutte le sue sfumature, dal dramma alla farsa.