Stasera in tv torna l'ipnotico Antonio Banderas: un noir thriller diverso dal solito, firmato De Palma.
Quando Brian De Palma decide di rendere omaggio al cinema noir, non si accontenta di una semplice imitazione. Femme Fatale è un atto d’amore viscerale verso un genere che ha sempre flirtato con l’oscurità, il desiderio e l’ambiguità morale. Ma qui, il regista di Scarface e Carlito’s Way gioca un’altra partita: quella del doppio, dell’illusione, dell’incubo erotico travestito da thriller.
Andato in onda per la prima volta fuori concorso a Cannes nel 2002, non a caso proprio durante una scena ambientata nello stesso Festival, il film si apre con un furto che è puro cinema nel cinema. Una rapina orchestrata con un’eleganza che ricorda Mission Impossible e una tensione degna di Hitchcock. Ma è solo l’inizio di un viaggio che sfugge a qualsiasi logica lineare.
Stasera in tv, il magnetico Antonio Banderas: un thriller diverso dal solito
Femme Fatale, va in ona stasera 19 giugno 2025 su Rai Movie (canale 24 del digitale terrestre) alle ore 21.20. Rebecca Romijn, qui in una delle sue interpretazioni più riuscite, è la vera regina della notte. Laure Ash non è solo una ladra. È un miraggio, un enigma, una donna che non esiste se non nella mente di chi la guarda. Dietro la sua maschera si nasconde tutto e niente, come una moderna Mata Hari che gioca con il destino e ne riscrive le regole. È lei il fulcro di una narrazione che ribalta continuamente le carte in tavola, lasciando lo spettatore sospeso tra sogno e realtà.
Vale la pena vedere Femme Fatale stasera perché è uno di quei film che si rivelano lentamente, in modo quasi perverso. Non è un thriller da consumare distrattamente sul divano. Richiede attenzione, ma sa ricompensare chi accetta la sfida. Ogni inquadratura è studiata al millimetro, ogni riflesso di specchio nasconde un secondo significato, ogni sguardo è un potenziale tradimento. Antonio Banderas, nei panni del paparazzo Nicolas Bardo, non è un eroe. È un testimone, un uomo che osserva da lontano ma finisce invischiato nella tela di Laure. Il suo sguardo è anche il nostro: incantato, confuso, sedotto. In fondo, Femme Fatale è un film sul vedere e sull’essere visti. Ancora, sul desiderio che nasce dallo sguardo, e sull’inganno che si cela dietro ogni immagine.

La struttura narrativa, volutamente ingannevole, ricorda i giochi mentali di Mulholland Drive di David Lynch o di Blow-up di Antonioni. Eppure, in questo caso De Palma ci mette del suo: virtuosismi tecnici, zoom impossibili, split screen, e una colonna sonora di Ryuichi Sakamoto che avvolge tutto in una nube di sensualità e inquietudine. Il confine tra realtà e illusione si fa sempre più sottile, fino al colpo di scena finale, che non è tanto uno shock quanto una riflessione sul libero arbitrio e sulle seconde possibilità.
Perché vale la pena vederlo
Criticato da alcuni per l’artificiosità della trama, il film è in realtà una dichiarazione d’intenti: Femme Fatale non vuole essere realistico, ma arrivare ad essere seducente. È un sogno febbrile in cui il tempo si piega, le identità si sovrappongono e la verità è solo uno dei tanti travestimenti possibili. Rivederlo oggi significa apprezzarne meglio la natura postmoderna, la libertà stilistica e l’ambizione quasi barocca di un autore che non ha mai avuto paura di osare.
Proprio per questo motivo vale la sua visione. Del resto, è impossibile non citare il magnetismo di Antonio Banderas, praticamente perfetto in questo ruolo quasi 'investigativo'. Se ami i racconti che confondono, se ti piacciono le protagoniste che non chiedono il permesso, e soprattutto se cerchi un film che non ti tratta da spettatore passivo, ma ti invita a decifrarlo scena dopo scena, allora Femme Fatale è la scelta giusta per la tua serata.