Truffe telefoniche, in Giappone avvisano così: guardate cosa succede in strada

In Giappone ti avvisano dalle strade: così combattono le truffe telefoniche

Immagina di passeggiare in un tranquillo quartiere residenziale in Giappone. A un certo punto, dagli altoparlanti appesi ai pali della luce, una voce calma ma ferma comincia a parlare e avverte di fare molta attenzione alle telefonate truffaldine. Mettono, infatti, fin da subito in chiaro che non bisogna fornire mai dati personali o bancari. In caso di dubbio, poi, consigliano di contattare subito la polizia. Non è fantascienza, ma solo un modo innovativo e geniale per mettere in guardia le persone, specie quelle più anziane, di eventuali telefonate che possono arrivare.

Truffe telefoniche in Giappone, il metodo per combatterle: è geniale

A raccontare questa realtà totalmente diversa da quella italiana e con grande chiarezza è Tommaso in Giappone, content creator italiano da anni residente nel Paese del Sol Levante. Conosciuto sui social come @tommasoingiappone, nei suoi video mostra dettagli sorprendenti della vita quotidiana nipponica. Uno di questi riguarda proprio il sofisticato e capillare sistema con cui vengono avvisati i cittadini delle truffe in corso.

 

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In Giappone, le truffe telefoniche, in particolare quelle ai danni degli anziani, sono un problema serio. Invece di affidarsi soltanto a campagne sui social o alla TV, molte amministrazioni locali scelgono la strada più diretta: quella della voce, letteralmente. Gli altoparlanti pubblici si trovano ovunque: sui lampioni, agli incroci, all’ingresso dei parchi. Servono non solo per emergenze come terremoti o tifoni, ma anche per diffondere messaggi di pubblica utilità. Tra questi, gli avvisi contro le truffe telefoniche sono ormai una costante. Ogni giorno, a orari prestabiliti, una voce registrata o trasmessa in diretta mette in guardia i cittadini da raggiri sempre più sofisticati. L’obiettivo è colpire prima che i truffatori riescano a farlo.

tommaso in giappone
Il content creator sui social

Prevenzione efficace e capillare

Il motivo per cui si usano questi strumenti è semplice: raggiungere tutti. In particolare, gli anziani. Non tutti utilizzano smartphone, non tutti leggono giornali o guardano la televisione con regolarità. Ma un messaggio che arriva dall’altoparlante del quartiere non può essere ignorato. È diretto, chiaro, e arriva ovunque. Tommaso spiega nei suoi video come la popolazione sia ormai abituata a questi annunci. Spesso, mentre cammina per le vie di Tokyo o Kyoto, si ferma per ascoltarli e condividerli con i suoi follower. Sono messaggi brevi, ma pieni di informazioni pratiche. Per esempio, c'è l'avviso di non fidarsi di chiama dicendo 'sono tuo nipote' e di non trasferire denaro con bancomat (da sempre molto usato) senza prima aver verificato.

Il Giappone, come ha spiegato anche il content creator, ha perfino un termine specifico per uno dei raggiri più frequenti: “ore ore sagi”, ovvero la truffa del “sono io, sono io”. Il truffatore, spesso con voce tremante e agitata, si spaccia per un parente in difficoltà. Dice di aver avuto un incidente, di aver bisogno di soldi urgentemente. Molte volte, purtroppo, ci cascano proprio gli anziani, mossi dalla paura e dall’affetto. Altre volte, i criminali fingono di essere poliziotti, impiegati comunali o funzionari delle tasse. Chiedono dati sensibili, accessi bancari, o propongono “soluzioni” a problemi legali inesistenti.

L’utilizzo degli altoparlanti rientra in una più ampia strategia di prevenzione. In Giappone, la sicurezza è una responsabilità condivisa. Le amministrazioni locali lavorano in sinergia con i cittadini, i quartieri si organizzano, i messaggi vengono diffusi con costanza e precisione. Secondo quanto mostra Tommaso nei suoi contenuti, questo approccio ha anche un valore simbolico: ricorda che lo Stato è vicino, che c’è attenzione per la comunità, che nessuno viene lasciato solo. Un messaggio che, in un’epoca di truffe digitali e frodi invisibili, vale più di mille parole.