Camminare con le scarpe in casa, conviene sì o no? Ecco che cosa dice l'esperta.
Entrare in casa con le scarpe che si sono usate all’esterno è un gesto che molti compiono in automatico, senza pensarci. Eppure, sempre più studi e testimonianze sottolineano quanto questa abitudine sia tutt’altro che innocua. La pulizia dei pavimenti, la salute degli abitanti e persino l’energia dell’ambiente domestico possono risentirne in modo significativo. Il primo nemico si nasconde sotto le suole.
Quello che raccogliamo camminando per strada non è solo polvere. Le scarpe si portano dietro terra, sabbia, resti organici, sostanze chimiche come pesticidi, benzina, oli, ma soprattutto un’enorme quantità di batteri. Diversi studi universitari hanno dimostrato che le suole sono un vero ricettacolo di microrganismi patogeni come la Salmonella o lo Staphylococcus aureus.
Tutti agenti potenzialmente pericolosi per la nostra salute, in grado di provocare infezioni intestinali, respiratorie o cutanee. Il rischio diventa ancora più concreto quando in casa ci sono bambini piccoli, che gattonano e portano spesso le mani alla bocca, oppure persone anziane o immunodepresse. In questi casi, la contaminazione da agenti esterni può avere conseguenze più gravi.
Camminare con le scarpe in casa, sì o no? Esperta mostra la differenza
In tutto ciò c’è anche una questione pratica, da considerare e che tocca chiunque: la pulizia della casa. Camminare con le scarpe sui pavimenti domestici significa doverli lavare più spesso, con un consumo maggiore di tempo, detersivi e acqua. Questo non solo rappresenta un costo, ma comporta anche maggiore fatica e un impatto ambientale non trascurabile. Rinunciare alle scarpe in casa, invece, consente di mantenere i pavimenti più puliti più a lungo, riducendo al minimo lo sporco visibile e invisibile. A mostrarlo in un video molto chiaro è l'esperta di pulizie e cura della casa, nota come @alessandraspadina.
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Un altro aspetto da considerare è quello della conservazione degli ambienti. Le suole delle scarpe, soprattutto quelle rigide o con i tacchi, possono danneggiare i materiali più delicati. Il legno, ad esempio, può graffiarsi con facilità, mentre il marmo rischia di macchiarsi. I tappeti, poi, tendono a consumarsi più velocemente e a trattenere lo sporco, diventando anche un potenziale rifugio per acari e allergeni. Togliersi le scarpe appena si entra, al contrario, aiuta a preservare l’estetica e la funzionalità degli ambienti. E fa bene anche al nostro corpo. Camminare scalzi o con calzature leggere, come ciabatte o calzini antiscivolo, permette ai piedi di rilassarsi e di rafforzare muscoli e legamenti. Una buona abitudine che contribuisce a prevenire problemi come la fascite plantare o le tendiniti.

Tuttavia, per chi è abituato a indossare scarpe per molte ore, il passaggio a piedi nudi può richiedere un piccolo periodo di adattamento. Meglio procedere gradualmente, magari scegliendo inizialmente calzature da casa morbide e comode, per poi abituarsi a camminare scalzi senza fastidi. Oltre agli aspetti igienici e pratici, esiste anche una componente culturale e simbolica. In molte tradizioni orientali togliersi le scarpe prima di entrare in casa è un segno di rispetto verso l’ambiente domestico e le persone che lo abitano. È un gesto che indica pulizia e soprattutto attenzione.