Su RaiPlay c'è un film con un inedito Carmine Recano: una storia di forza e resilienza.
Un film che graffia, che non fa sconti, che affonda le mani nella polvere e nel sangue di una terra segnata dalla camorra. Tatanka, diretto da Giuseppe Gagliardi e tratto dal racconto Tatanka scatenato di Roberto Saviano, è molto più di una storia di sport. È un racconto di sopravvivenza, di scelte impossibili, di redenzione e caduta. Disponibile su RaiPlay, questo film merita di essere riscoperto oggi, più che mai.
Al centro della storia c’è Michele, un giovane cresciuto a Marcianise, in provincia di Caserta, dove la criminalità organizzata detta legge. Il suo destino sembra già scritto, ma qualcosa cambia quando scopre la boxe. Inizia così un viaggio faticoso, fatto di sudore e lividi, di allenamenti spietati e sogni olimpici. Michele ha il volto e il corpo di Clemente Russo, pugile vero, atleta olimpico, che qui presta se stesso al personaggio senza filtri né finzioni. La sua presenza scenica è magnetica: è credibile, autentico, ruvido come il mondo che racconta.
RaiPlay, il film con un inedito Carmine Recano: una storia tutta da riscoprire
La boxe, nel film, non è solo uno sport. È un’ancora, un modo per tenere lontano il baratro, una disciplina che può offrire una via d’uscita. Il ring diventa il campo di battaglia interiore di Michele, il luogo in cui si misura non solo con gli avversari, ma con le ombre del passato, le tentazioni del presente, le minacce del futuro. Il legame con Rosario, interpretato da un intenso Carmine Recano, aggiunge al film una dimensione tragica e profondamente umana. Se amate quest'attore, tra l'altro, non potete perdere questa serie appena uscita su Netflix con lui protagonista. Rosario è un amico, quasi un fratello. Ma è anche il volto di quel Sud che non riesce a redimersi, che ricade sempre nei giri sbagliati. Uscito di prigione, Rosario cerca di riallacciare i fili con Michele, ma lo fa per motivi ambigui. Vuole aiutarlo o usarlo? Vuole proteggerlo o manipolarlo?

La risposta non è mai semplice. Rosario convince Michele a combattere in un incontro truccato, dove le scommesse comandano più del sudore e della gloria. Il pugile, però, si rifiuta di perdere. Sceglie la dignità, la lealtà verso se stesso. E questa scelta avrà conseguenze drammatiche. Rosario morirà tra le sue braccia, in una delle scene più forti e toccanti del film, a testimonianza di un’amicizia malata, spezzata dalla violenza e dai compromessi.
Perché vale la pena vederlo
Guardare Tatanka oggi significa tornare a riflettere sul peso delle scelte, sulla possibilità di riscatto, sulla forza che serve per restare puliti in un mondo sporco. È un film che non cerca il lieto fine, ma la verità. Quest'ultima, per quanto dura, lascia il segno. La regia di Gagliardi è asciutta e particolarmente diretta. Segue da vicino i personaggi, li osserva da dentro, li accompagna nei momenti di gloria e in quelli di sconforto. La fotografia, cupa e livida, racconta un Sud che non ha bisogno di parole per farsi capire.
Ogni inquadratura è un colpo al cuore, ogni silenzio pesa più di un dialogo. Tatanka è un film che parla allo stomaco prima che alla testa. È crudo, ma mai gratuito. È duro, ma non privo di speranza. Clemente Russo, nella sua inesperienza attoriale, regala una performance che funziona proprio perché non è patinata. La vediamo estremamente vera, ruvida, come la pelle di chi è cresciuto per strada. Carmine Recano, con il suo Rosario ambiguo e anche tragico, completa il quadro con un personaggio che resta impresso.