Rimborso 730, meglio riceverlo in busta paga o direttamente dall'Agenzia delle Entrate? La guida dell'esperta

Il rimborso del 730 può essere erogato direttamente dall'Agenzia delle Entrate, oppure si può ottenere in busta paga. Esperta rivela i pro e i contro di entrambe le modalità.

Il rimborso 730 rappresenta la somma che l’Agenzia delle Entrate restituisce al contribuente quando, a seguito della dichiarazione dei redditi, emerge che sono state pagate più imposte del dovuto. Questo accade soprattutto quando il contribuente ha sostenuto spese detraibili o deducibili – come quelle sanitarie, scolastiche o legate al mutuo – che riducono l’IRPEF da versare. Il credito si genera quando l’imposta calcolata nella dichiarazione è inferiore alle trattenute già operate su stipendio o pensione. Può emergere anche per errori nei calcoli precedenti o acconti troppo alti. Presentare il modello 730, sia precompilato che tramite CAF o professionista, è dunque il passaggio fondamentale per ottenere quanto spettante. Il processo, nella maggior parte dei casi, è automatico e tracciabile. Questo, però, legato alle caratteristiche fiscali del contribuente e alla presenza o meno di un sostituto d’imposta.

È proprio la presenza del sostituto d'imposta che può influenzare la scelta della modalità con la quale ricevere il rimborso del 730. Questo, infatti, può essere erogato direttamente dall'Agenzia delle Entrate, e ricevuto sul conto corrente, oppure essere incluso nella busta paga. Ma cos'è il sostituto d'imposta, e quale delle due modalità conviene di più? Prima di tutto, il sostituto d'imposta. Questo è un ente pubblico o privato, come un datore di lavoro o un ente pensionistico, che trattiene le imposte dovute dal contribuente sui redditi erogati e le versa direttamente allo Stato. In questo modo, semplifica il rapporto tra cittadino e fisco, garantendo un pagamento più sicuro e immediato dei tributi.

Rimborso 730: quale delle due modalità conviene di più? Esperta spiega i pro e i contro

Una nota esperta, la dottoressa Sabrina Grazini, ha spiegato i pro e i contro di entrambe le modalità di erogazione, al fine di facilitare la scelta di chi deve ricevere il rimborso del 730. La nota consulente del lavoro ha spiegato che, se si chiede il rimborso mediante il sostituto d'imposta, e quindi il datore di lavoro, il rimborso può essere ricevuto abbastanza velocemente. Si riceve, cioè, in base a quando è stato inviato il modello 730, e, generalmente, a partire dalla busta paga di luglio. Con il sostituto d'imposta, dunque, si riceve in busta paga, e anche abbastanza velocemente. Il 'contro', però, è che se l'importo è molto alto, o l'azienda è piccola e non ha tanta capienza, l'importo potrebbe essere suddiviso in varie buste paga. Per questo motivo, la cifra intera potrebbe essere ricevuta in un periodo di tempo maggiore, perché verrebbe suddiviso su tante buste paga.

Rimborso 730
La spiegazione dell'esperta. (Fonte: Instagram - @sabrine_graz).

Se si sceglie, invece, di ricevere il credito direttamente dall'Agenzia delle Entrate, è importante, in sede di 730, indicare l'IBAN dove verrà accreditato. L'esperta ha spiegato che, per questo rimborso, bisognerà aspettare di più: arriverà, infatti, a partire dal mese di dicembre. È obbligatorio scegliere questa modalità, se si presenta il modello 730 senza sostituto d'imposta. Altresì, potrebbe essere consigliabile scegliere questa modalità in caso di un importo molto alto, dato che la somma verrà erogata per intero. Per rimborsi superiori a 4.000 euro, l’Agenzia delle Entrate, però, esegue controlli aggiuntivi che possono ritardare l’erogazione, anche fino all’anno successivo, indipendentemente dalla modalità di pagamento.

 

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