In Italia esiste un angolo di Barcellona veramente spettacolare: un giardino dai colori unici che si può visitare completamente gratis.
A pochi chilometri da Bormio, incastonato tra le montagne della Valtellina, si nasconde un luogo inaspettato, sorprendente, quasi irreale. È il Giardino di Nicola, un’opera d’arte a cielo aperto che sembra sbucare direttamente dalla mente di Antoni Gaudí. Non siamo in Spagna, ma a Grosio, in provincia di Sondrio. Eppure, l’atmosfera è la stessa che si respira passeggiando tra i colori e le curve di Parc Güell a Barcellona. Il giardino nasce dall'estro visionario di Nicola Di Cesare, artista autodidatta che ha trasformato una parete rocciosa in una galleria di forme sinuose, archi, terrazze e mosaici. Un percorso incantato che porta il visitatore a perdersi tra colori brillanti, passaggi segreti e scorci da sogno.
L'angolo di Barcellona in Italia: un giardino totalmente gratis
Il primo dettaglio che colpisce è il movimento delle linee. Nessun angolo retto, nessuna rigidità. Ogni struttura del giardino, dalle colonne agli archi, dai sentieri alle scale, si sviluppa con fluidità, come se fosse cresciuta da sola, seguendo le leggi della natura. Un'impronta che richiama subito le opere di Gaudí, maestro delle forme organiche, capace di rendere l'architettura quasi vegetale, come se fosse un’estensione del paesaggio. A mostrare alcune immagini la creatrice di contenuti conosciuta come @bazatravel. Nel video, mostrando anche le spettacolari immagini, hanno dato anche qualche informazione curiosa sul posto. Nicola Di Cesare ha costruito le opere del giardino interamente a mano in circa 40 anni. Lo ha fatto, a detta dei due creatori di contenuti, come passatempo e per non litigare con la moglie. In questo modo ha creato un vero e proprio castello con oltre 200 gradini e pareti decorate da mosaici.
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Mosaici vivaci e materiali di recupero
Ciò che rende davvero unico il Giardino di Nicola è l’uso del colore. Ogni superficie è decorata con mosaici policromi, realizzati con materiali di recupero: vetri, ceramiche rotte, tappi, piastrelle, oggetti trovati qua e là. Un’esplosione cromatica che richiama immediatamente i rivestimenti di Parc Güell o di Casa Batlló. Anche qui, il “trencadís”, la tecnica catalana del mosaico fatto con pezzi di scarto, viene rievocata in chiave personale e autentica. Di Cesare, proprio come Gaudí, ha dato nuova vita a ciò che era destinato al dimenticatoio. Non per una dichiarazione ideologica, ma per una forma di rispetto creativo verso la materia. Ogni frammento è stato inserito con cura, trasformando l’oggetto in un tassello narrativo.

Il giardino non è solo decorazione. È paesaggio, ambiente, emozione. Sviluppato su una parete rocciosa, abbraccia la montagna senza contrastarla. Le strutture si arrampicano tra alberi e cespugli, integrando piante e fiori che sbucano tra le creazioni artistiche. Un'armonia che riecheggia la filosofia di Gaudí: costruire senza spezzare, creare senza invadere. Passeggiare tra i sentieri del Giardino di Nicola è come entrare in una fiaba. Ogni angolo nasconde una sorpresa: una grotta, una scala nascosta, un panorama che si apre all’improvviso. Non esiste un percorso definito, ogni visita è un’avventura. L’atmosfera è sospesa, onirica, come se il tempo si fosse fermato per permettere alla fantasia di fluire libera. Nonostante la somiglianza con Gaudì questo giardino ha una sua identità. Lo si può visitare completamente gratuitamente nel cuore della Lombardia.