Michele Morrone è su RaiPlay in una fiction da recuperare in una Napoli misteriosa e fantastica: ieri lo abbiamo visto a Belve, da Francesca Fagnani.
Una serie come Sirene non si vede tutti i giorni sulla tv generalista. Andata in onda su Rai 1 tra ottobre e novembre 2017 e oggi disponibile in streaming su RaiPlay, questa fiction italiana rompe gli schemi del racconto classico. Mischia con audacia il fantasy al realismo, le leggende al quotidiano, offrendo una narrazione originale che parla di diversità, identità e sentimenti, con il golfo di Napoli sullo sfondo come palcoscenico incantato. Uno dei personaggi è Michele Morrone, che abbiamo visto proprio ieri in un'esilarante intervista da Belve, con Francesca Fagnani.
Michele Morrone è su RaiPlay in una serie da recuperare: Napoli magica
Il cuore della storia è una famiglia di sirene costrette a lasciare il mare per cercare Ares, l’ultimo tritone del Mediterraneo. Lui è in fuga: vuole sfuggire a un destino già scritto e vivere da umano, libero. Ma l'arrivo di Marica, regina autoritaria del mare, insieme alle figlie Yara, Irene e Daria, rompe l'equilibrio terrestre. Inizia così una convivenza surreale tra creature mitologiche e umani, tra incantesimi e passioni. A Napoli, le sirene devono imparare a mimetizzarsi, a vivere tra gli uomini, a comprendere un mondo che non è il loro. E mentre cercano Ares, iniziano a cambiare. A poco a poco si lasciano affascinare dalla vita sulla terraferma, dalle emozioni e dalle relazioni, fino a dover scegliere tra la loro vera natura e l’amore.

Michele Morrone interpreta Ares con un’intensità che lo ha reso subito uno dei personaggi più amati. A tenere le fila della narrazione però è Yara, la sirena protagonista interpretata da Valentina Bellè, impulsiva e sensibile, travolta da un sentimento inatteso per Salvatore (Luca Argentero), proprietario di un B&B che si ritrova coinvolto senza saperlo in un gioco di illusioni. La madre Marica, portata in scena da una magistrale Maria Pia Calzone, rappresenta il legame col passato e la tradizione, mentre le sorelle Irene (Denise Tantucci) e Daria (Rosy Franzese) incarnano il potere e la curiosità giovanile. Ogni personaggio porta con sé una sfida: il cambiamento, l’adattamento, la scoperta di sé.
A rendere unica Sirene è la capacità di affrontare temi profondi con un tono leggero. La serie parla di emancipazione femminile, di ruoli di genere, di integrazione. Eppure lo fa con ironia, senza mai prendersi troppo sul serio. La società delle sirene è matriarcale, inverte gli schemi della nostra cultura, e costringe lo spettatore a riflettere sul significato di potere, di libertà e di amore. La magia, in questo caso, non serve solo a stupire. Serve a raccontare l’umano, a dare forma alle emozioni più nascoste, a spiegare cosa succede quando si entra in contatto con l’altro e si viene trasformati.
Una Napoli magica e protagonista
La città partenopea non è solo uno sfondo. È parte integrante della storia. Tra vicoli, scorci marini e richiami al mito della sirena Partenope, Napoli diventa luogo simbolico in cui antico e moderno si fondono. Proprio qui le sirene imparano a essere umane. I personaggi si mettono continuamente alla prova e il confine tra realtà e leggenda si fa sempre più sottile. Sirene è una fiction da recuperare assolutamente perché ha saputo conquistare il pubblico grazie alla sua originalità e non solo. Vale la pena anche citare la sceneggiatura brillante firmata da Ivan Cotroneo e Monica Rametta, oltre che un cast di livello. Oggi, rivederla su RaiPlay è l’occasione perfetta per riscoprire una fiction italiana che ha saputo parlare d’amore, di cambiamento e di diversità attraverso un linguaggio universale: quello delle emozioni. Un mix riuscito di mito e modernità che, tra incanti e sentimenti, lascia il segno.