Ecco come funziona il diritto di chiamata e quando gli artigiani non possono farsi pagare per quest'ultimo.
Gli artigiani, come idraulici, elettricisti o fabbri, hanno diritto a ricevere un compenso per il lavoro svolto e per i materiali utilizzati, nonché al rimborso delle spese vive, tra cui carburante e usura del veicolo. Dal lato del consumatore, invece, esiste il diritto a un lavoro eseguito a regola d’arte e in conformità con gli accordi. Eventuali difetti devono essere segnalati entro termini precisi, con possibilità di ottenere riparazione, sconto o risoluzione del contratto. Anche per i materiali forniti dall’artigiano vale la garanzia biennale prevista dalla legge per difetti di conformità.
Insomma, il rapporto tra artigiano e cliente si regge sull’equilibrio tra diritto al compenso dell'artigiano e tutela del consumatore, garantito dalla trasparenza e dal rispetto degli obblighi contrattuali. Tra i diritti dell'artigiano, c'è anche il diritto di chiamata. Come già anticipato prima, e come spiega anche un noto esperto di tutela dei consumatori, l'avvocato Massimiliano Dona, infatti, gli idraulici, i riparatori e gli altri artigiani possono chiedere il rimborso dei costi della chiamata, anche qualora non fossero riusciti a risolvere il problema per il quale sono stati chiamati. C'è, però, un obbligo: quello di trasparenza. Questi diritto deve, cioè, essere esercitato nel rispetto di obblighi di trasparenza nei confronti del cliente.
Diritto di chiamata: come funziona e quando idraulici e artigiani non possono chiederlo
L'esperto spiega, in effetti, che è giusto pagare l'intervento, ma l'artigiano deve comunicarlo al consumare. Prima di iniziare un intervento, è, infatti, fortemente raccomandato che venga fornito un preventivo scritto e dettagliato, che includa ogni voce di costo, anche quello del diritto di chiamato. Tale documento deve essere sottoscritto da entrambe le parti e aggiornato nel caso di variazioni. In mancanza di chiarezza o comunicazioni preventive, l’artigiano rischia di vedere contestato il compenso richiesto, specialmente in riferimento al cosiddetto “diritto di chiamata”. Qualora non venga rispettato l'obbligo di fare un preventivo, o, comunque, qualora il costo del diritto di chiamata non venga inserito correttamente nello stesso, il consumatore può contestarlo.
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Insomma, dunque, il diritto di chiamata rappresenta un compenso legittimo che l’artigiano può richiedere per essersi recato presso il domicilio del cliente. Questo, anche se l’intervento non viene poi eseguito. È prudente, al momento della richiesta di assistenza, porre una domanda esplicita alla ditta per conoscere in anticipo l’eventuale costo dell’uscita. Tale precauzione tutela da sorprese e richieste economiche inattese. Infine, l'avvocato ha sottolineato che c'è una circostanza in cui l’intervento deve essere completamente gratuito. Essa riguarda le riparazioni coperte dalla garanzia legale, valida per due anni dall’acquisto. In questi casi, le spese sono a carico del venditore o del soggetto da lui incaricato, e non possono essere riversate sul consumatore. È, quindi, importante rivolgersi all’interlocutore corretto per far valere questo diritto, evitando richieste ingiustificate da parte di terzi non autorizzati.
